Ha mantenuto il suo segreto per dieci anni, ma stava per essere scoperto
Ha finto di essere un medico qualificato per ben dieci anni Satya Thakor, 35 anni, proveniente dal Berkshire, una contea nel sud est del Regno Unito. L’uomo, residente nella città di Wraysbury, è stato incarcerato per aver tentato di accoltellare a morte sua moglie, sua suocera ed altri due parenti. Satya aveva incontrato la moglie durante i suoi studi in un’università di Londra, ma dopo non aver passato gli esami necessari per poter essere abilitato alla professione di medico, ha deciso di mentire a tutta la sua famiglia. Per rendere credibile il tutto l’uomo frequentava molte biblioteche della zona e fingeva spesso di fare i turni di notte.
Il motivo? La proposta da parte della moglie di un viaggio
Stando a quanto riportato dalla Crown Court, a scatenare la furia omicida dell’uomo sarebbe stata una semplice proposta da parte di sua moglie Nisha di partire per una vacanza da sogno a Los Angeles insieme alla loro figlia. Ma il finto medico, non avendo a disposizione denaro sufficiente per poter pagare il viaggio, avrebbe pensato inizialmente di guadagnare un po’ di tempo per recuperare i fondi necessari uccidendo la suocera. Il 14 maggio scorso Thakor ha deciso di attaccare sua suocera Gita Laxman con un coltello, mentre la povera donna tentava di difendersi coprendosi la testa con un cuscino. Sono state le urla della suocera a richiamare l’attenzione della moglie, che si è ritrovata dinanzi ad una scena agghiacciante. L’uomo si sarebbe poi lanciato contro sua moglie, pugnalandola sia al collo che alla gamba mentre cercava di calciarlo via. Da lì l’intervento del cognato, Primal Laxman, che nel tentativo di difendere la sua famiglia è stato accoltellato. Thakor si è poi diretto nella stanza dove dormiva la cognata Rishika Laxman, pugnalando anche lei.
Il giudice Paul Dugdale ha condannato Thakor per tre tentativi di omicidio di moglie, suocera e cognato e per aver ferito la cognata con l’intenzione di provocare gravi danni fisici. Al momento della condanna il giudice Dugdale ha affermato: “Hai scelto un atto di violenza estrema per uscire dalla difficoltà in cui ti trovavi. Avresti potuto fermarlo come la follia che era e come la decisione idiota che era, ma hai scelto di non farlo.”
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