Si è suicidato per la vergogna. Aveva parcheggiato in un posto riservato ai disabili ed era stato immortalato sui social
Un agente della polizia locale si è suicidato sparandosi con la pistola di servizio. Succede a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia. Gianmarco Lorito, 43enne di origini siciliane, non è riuscito a sopportare la pressione psicologica causata dai continui insulti ricevuti sui social. Il motivo? Alla fine di gennaio aveva parcheggiato l’auto di pattuglia in un parcheggio per disabili a Bergamo, nella zona dell’università, e la fotografia è stata diffusa sui social.
Si è tolto la vita con la pistola di servizio
Lorito si è tolto la vita con la sua pistola d’ordinanza ieri mattina all’alba, all’interno dell’auto di servizio parcheggiata all’interno del cortile del municipio di Palazzolo. L’allarme è stato lanciato dall’ex compagna Marisa Murgia, di professione insegnante. La donna ha detto che “non si dava pace per quanto successo, era disperato” e ha lanciato un duro attacco contro tutti quelli che hanno fomentato l’odio su Facebook “I social uccidono”.
Aveva fatto di tutto per rimediare il danno
Gianmarco era figlio di Carabiniere, e “la sua divisa la portava sempre con enorme dignità, grande impegno e acuta sensibilità”. Il vigile, profondamente turbato dall’accaduto, aveva fatto di tutto per rimediare al danno causato. Non sono infatti bastate le scuse messe nere su bianco su una lettera, il pagamento della multa e il contributo economico devoluto all’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili a placare l’ondata di odio che si era riversata sul suo profilo social dopo l’accaduto. Nella lettera Gianmarco, dopo essersi multato, ha scritto: “Non ho parole per esprimere il mio rammarico. Voglio precisare che non era mia intenzione, ma purtroppo mi sono confuso con la segnaletica anche se ciò non mi giustifica. A seguito di quanto successo voglia accettare un contributo di cento euro (pari alla sanzione) per l’associazione da lei presieduta, oltre alle mie scuse, e continui a credere nelle istituzioni e nel nostro lavoro”.
La diffusione della foto
La foto è stata diffusa il 24 gennaio, quando il presidente dell’Anmic orobica, presente nel direttivo nazionale, Giovanni Manzoni, notando l’auto dell’agente parcheggiata nel posto riservato ai disabili, ha scattato la foto e l’ha postata sul suo profilo aggiungendo parole di sdegno per l’accaduto. Non si sono fatti attendere i commenti di odio e le reazioni di indignazione.
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