Le rivelazioni del boss Giuseppe Graviano stanno facendo molto discutere.
L’uomo della stagione delle stragi si è chiuso in un silenzio assoluto per oltre 20 anni, ma ora ha deciso di parlare e riferire particolari della sua attività mafiosa. Durante il processo “Ndrangheta stragista” in corso a Reggio Calabria, Graviano ha svelato in Aula i rapporti che esistevano tra la sua famiglia e l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Stando a quanto raccontato dal boss mafioso, la famiglia Graviano conosceva Berlusconi fin da prima della sua discesa in campo in politica.
Il primo incontro tra Graviano e Berlusconi, come riferito dal boss, avvenne nell’hotel Quark. Era il 1983.
Berlusconi ricevette una mano in Sicilia quando si lanciò in politica
“C’erano Berlusconi, mio nonno e mio cugino Salvatore. Noi affiancavamo mio nonno perché era anziano e dovevamo essere pronti a prendere il suo posto. Siamo andati con questa situazione, di tanto arrivavano un po’ di soldi e mio cugino non li divideva, ma li reinvestiva”, le parole di Graviano riportate da “Repubblica”.
“A dicembre di quell’anno, c’è una nuova riunione a Milano. Io ero latitante dall’84. Mio cugino mi invita a partecipare. Si era arrivati alla conclusione che si dovesse regolarizzare la situazione e far emergere il nome dei finanziatori. Ci siamo incontrati con Berlusconi, con lui c’erano altre persone che non mi sono state presentate. Berlusconi sapeva che ero latitante”.
Graviano ha poi lasciato intendere che Berlusconi ricevette una mano in Sicilia in termini di voti quando decise di lanciarsi in politica.