Prometteva di allontanare la negatività attraverso un morso guaritore ma l’obiettivo era quello di abusare sessualmente dei suoi adepti
PRATO: Una storia tanto bizzarra quanto macabra quella che arriva da Prato, dove uno studente fondatore di una setta satanica si è finto un vampiro guaritore. Vampiro, diavolo o lupo mannaro, ma soprattutto curatore. Un uomo dalle mille sembianze che, attraverso i suoi poteri sovrannaturali, sarebbe in grado di “succhiare via” tutte le energie negative dal corpo degli adepti.
Obbligava le vittime a rapporti sessuali, fra loro due minorenni
L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Firenze, ha rivelato dettagli raccapriccianti. Il dda Angela Pietroiusti ha emesso un mandato di perquisizione nell’appartamento dello studente, con il fine di rivenire prove della creazione della setta satanica “da lui appositamente costituita al fine di ottenere da ogni componente la cieca obbedienza e la totale accondiscendenza a qualunque sua richiesta”. Stando alle indagini la conferma di quanto ipotizzato dalla polizia è arrivata: sono quattro le vittime del “diavolo”, fra cui due minorenni che, attraverso violenze e minacce, sarebbero stati costretti ad avere rapporti sessuali non consenzienti con lui.
Le vittime obbligate a rituali macabri e violenti
Ogni setta ha una serie di rituali ai quali gli adepti devono sottostare per poter entrare a far parte del gruppo. In questo caso il primo passo era quello di stipulare un “patto con il diavolo”, che consisteva in una stretta fortissima tra le due mani sinistre, una sostanza liquida calata su di esse che il “guru” o un suo alter ego dovevano leccare. Per dimostrare agli adepti di essere un’entità immortale il “vampiro” inscenava uno strangolamento con uno dei membri, cadeva a terra fingersi morto per poi rialzarsi magicamente simulando di rimettersi a posto il collo. La pratica che utilizzava di più era quella del morso sul braccio, attraverso il quale il vampiro riusciva a succhiare via tutte le energie negative dei sodali. Ma il repertorio di rituali era molto vasto: fra questi il “retinaggio”, ovvero l’invio di foto nude tramite WhatsApp, o lo “shifting”, che consentiva al capo della setta di personificarsi in varie entità modificando la sua voce e i suoi comportamenti.
L’obiettivo dei rituali satanici
L’obiettivo dello studente-vampiro sarebbe stato quello di poter abusare sessualmente di uomini e donne della setta, abuso che veniva praticato attraverso l’inalazione degli incensi detti “il sangue di drago”, per poter provocare mal di testa e spossatezza e rendere le vittime incoscienti. Secondo il capo della setta il sesso era necessario per potersi liberare dai demoni che avrebbero potuto far del male anche ai familiari. Dalle denunce delle vittime sono stati identificati anche i luoghi dove i rituali venivano svolti, come le case dei nonni che non venivano frequentante dalla famiglia, il parco di Galceti o di Galciana, il cinema multisala di Prato. Gli abusi sessuali, invece, venivano svolti nella macchina dello studente.
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