Coronavirus, pena di morte a chi non segue le giuste regole per gli alimenti in Cina

italiano 17enne a wuhan

Dopo le tragiche vicende legate allo scoperta  del Coronavirus e la morte di tante persone, la Cina ha deciso di usare il pugno di ferro contro chi non rispetterà le leggi sugli alimenti: prevista anche la pena capitale

La Cina intende controllare con più intensità le pratiche igieniche relative alla manipolazione degli alimenti, allo scopo di prevenire lo scoppio di altre epidemie simili al Coronavirus o peggiori. Secondo il rapporto diffuso dal giornale di Hong Kong “South China Morning Post”, pare che la Higher People’s Court possa ora decidere di comminare anche la pena di morte per colpire i maggiori trasgressori di queste leggi.

Pena di morte in Cina a chi non rispetta le norme sugli alimenti, si parla di “minaccia alla sicurezza pubblica con mezzi pericolosi”

La Higher People’s Court ha stabilito che per i reati afferenti alla “minaccia alla sicurezza pubblica con mezzi pericolosi” si potrà rispondere comminando la pena di morte. Sono molteplici le decisioni, relative al Coronavirus e alla sua diffusione, che diversi tribunali stanno prendendo in varie zone del Paese per contrastare la deriva legata a un mancato rispetto delle leggi sugli alimenti. Nella regione dello Heilongjuang la decisione più dura, che ci parla addirittura di trasgressori punibili con la perdita della loro vita.

Previste anche delle pene per chi rifiuterà di farsi mettere in quarantena a scopo precauzionale: sette anni di carcere.

Pena di morte in Cina a chi non rispetta le norme sugli alimenti, carcere anche per chi diffonde le fake news

La Cina punirà duramente anche chiunque si macchi del reato di diffusione di fake news. Le notizie false diffondono non solo disinformazione tra la popolazione ma anche delle ondate di paura (spesso immotivate) e il Paese ha deciso di punire i fautori con una pena che può prevedere un massimo di 15 anni di carcere.

Maria Mento