
L’app va in tilt e chiede a un uomo italiano di 101 anni di confermare i suoi dati per consentirgli di restare nel Paese: la conferma dovrebbe arrivare dai genitori del 101enne
Dopo la Brexit i sistemi informatici britannici sembrano essere andati un po’ in tilt. Così, Metro.co.uk riporta di una singolare storia di errore informatico che ha coinvolto uno straniero, e nella fattispecie stiamo parlando di un signore italiano di 101 anni che vive in UK ormai dal lontano 1966. Lui si chiama Giovanni Palmiero e la burocrazia britannica gli ha chiesto di confermare i suoi dati per continuare a vivere nel Paese. Come vedremo ora, le cose si sono complicate grazie alla tecnologia e all’utilizzo di un’app che gli ha chiesto di fare una cosa che l’anziano signore non potrà mai fare.
Chiedono che i genitori confermino i suoi dati, ma lui ha 101 anni: la strana storia di Giovanni Palmiero
Giovanni Palmiero è italiano, ha 101 anni e da quando di anni ne aveva 57 vive in Gran Bretagna. Più di 50 anni di vita, dunque, vissuti senza problemi in un Paese che da poco ha lasciato l’Europa. I primi grattacapi, per lui, sono iniziati esattamente dopo la Brexit, e cioè quando gli è stato chiesto di compilare un modulo che gli permetterà di continuare a vivere in quello che a tutti gli effetti è ormai il suo Paese effettivo.
Un volontario ha aiutato il signor Giuseppe nel compilare il modulo e lo ha fatto utilizzando un’app che richiedeva la scannerizzazione del passaporto dell’uomo. L’app, a quanto pare, ha decodificato male i dati del nonnino e ha registrato la sua nascita come se fosse avvenuta nel 2019 e non nel 1919. In sostanza, per l’applicazione in questione Giovanni è un neonato di un anno e non un signore ultracentenario: ne consegue che, visto che il computer crede che lui sia minorenne, è stato chiesto l’intervento dei suoi genitori a conferma della sua identità.
Come fare, dal momento che ovviamente i genitori del signor Palmiero sono deceduti?
Chiedono che i genitori confermino i suoi dati, ma lui ha 101 anni: Giovanni ha dovuto dimostrare di vivere in UK da almeno cinque anni
Per superare l’impasse il volontario ha dovuto mettersi in contatto addirittura con il Ministero degli Interni e sbloccare l’app tramite telefono, comunicando i reali dati del nonnino. Nonostante questo, Giovanni Palmiero non è stato rintracciato nel sistema informatico. Eppure, l’uomo per decenni ha regolarmente lavorato in un negozio di “fish&chips”.
Dimitri, questo il nome del volontario, ha spiegato che è un problema comune tra le persone che sono arrivate in Gran Bretagna negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso e che i loro dati spesso non figurano sui registri.
La vicenda del nonnino italiano, sposato con la 92enne Lucia e padre di quattro figli, si è fortunatamente conclusa bene. Gli è stato chiesto di dimostrare di aver vissuto per cinque anni in UK e lui ha potuto fornire le prove richieste grazie a una bolletta emessa a suo nome. Il Ministero dell’Interno inglese pare si sia scusato per il disguido, ma il figlio di Giovanni ha sottolineato che certe cose– per degli anziani come suo padre- equivalgono a subire una umiliazione.
Maria Mento