
Daniel Zaccaro ha 27 anni e si è laureato in Scienze dalla Formazione. Una storia particolare, la sua, perché ha intrapreso la strada per diventare educatore dopo essere stato processato e condannato
Il bullismo. Sappiamo bene di cosa si tratti e non di rado la cronaca ci propone notizie truci di vittime costrette a subire ogni tipo di maltrattamento e umiliazione da parte dei loro aguzzini. Da ragazzi come loro, perché è di ragazzi, è di gioventù che si parla.
Immedesimiamoci, per un momento, nel ruolo del cittadino che viene investito- ogni giorno- da una mole sterminata di informazioni. Passato il momento in cui si viene per la prima volta a contatto con una news (a prescindere da risvolti successivi della vicenda che contribuiscano a renderla “familiare”), col passare del tempo il lettore tende ad accantonarne il ricordo fino all’attimo in cui nessuno si chiede più che cosa ne sia stato di quelle persone, delle vittime (se, come purtroppo spesso accade, non siano arrivate a togliersi la vita) e dei bulli.
La storia di Daniel Zaccaro, un ragazzo che si è laureato qualche giorno fa, ci consente di fare un viaggio in “quello che è accaduto dopo”. Dopo aver vessato un suo coetaneo, dopo essere stato processato. Come va avanti la vita di un bullo, dopo situazioni del genere? Non sempre bene, ma quella di Daniel è una bella storia di rieducazione che merita di essere raccontata.
Da bullo a educatore, Daniel si è laureato: da adolescente fu condannato al carcere
Daniel Zaccaro ora ha 27 anni e pochi giorni fa si è laureato in Scienze della Formazione. Un ragazzo come tanti ce ne sono e che, al contrario di altri suoi coetanei, ha una storia turbolenta alle spalle: una storia che va raccontata per gridare a gran voce a che il riscatto, se lo si cerca, può arrivare per tutti.
Daniel è stato un adolescente molto difficile. La sua voglia di fare la bella vita, a scapito dei buoni insegnamenti datigli dai suoi genitori, e il suo carattere ribelle– refrattario a ogni tipo di regola- un giorno gli hanno spalancato le porte del carcere minorile.
La sua vita a Quarto Oggiaro (quartiere di Milano) ha iniziato presto ad arricchirsi di un curriculum negativo fatto di furti, rapine, pestaggi. Per questi reati il giovane è stato condannato. In carcere, grazie anche al lavoro di persone che hanno creduto in lui, è iniziato il suo percorso di risalita che lo ha portato a essere un uomo nuovo e a lottare contro quello che, un tempo, è stato anche lui.
Da bullo a educatore, la PM che lo fece condannare era alla laurea di Daniel: quando la rieducazione di un ragazzo condannato funziona
Alla laurea di Daniel c’era il Pubblico Ministero del Tribunale per i minorenni che lo ha fatto condannare, rappresentando la pubblica accusa in tutte le udienze relative al suo processo. Per lei tanto orgoglio e soddisfazione nel vedere il percorso che il ragazzo è riuscito a compiere, prima di tutto accettando e superando le cattive azioni che lui stesso aveva compiuto. Perché senza accettazione del passato non si può costruire il futuro.
Daniel oggi si reca nelle scuole per raccontare ai bulli la sua esperienza di vita. E lei lo accompagna in questa missione dall’alto senso civico e morale. Doverosa, perché ognuno di noi ha un dovere verso la propria comunità
“Daniel– ha rivelato la PM– racconta agli adolescenti come è riuscito a trovare dentro di sé la forza del cavaliere Jedi. Ma io glielo dico sempre, a costo di sembrare pedante: attento a non farti sedurre dal lato oscuro della forza”.
Come ha detto don Claudio Burgio, il cappellano del carcere in cui Daniel ha scontato parte della sua pena (il Beccaria), “Dietro questo bellissimo traguardo, oltre alla bravura di Daniel, ci sono tante persone e molte istituzioni civili ed ecclesiali che insieme hanno saputo collaborare in questi anni. È la storia di un lavoro di squadra. Questa è la città che mi piace e che ispira il mio impegno educativo quotidiano. Ora toccherà a Daniel raccogliere questo impegno e trasmetterlo ad altri giovani con tutta l’esperienza e la competenza maturati in questo percorso”. Alla laurea di Daniel, oltre a don Claudio, c’erano altre figure chiave della sua vita e della sua rieducazione, come Fiorella (docente in pensione).
Maria Mento