Coronavirus, Heather Parisi racconta come si vive ad Hong Kong in quarantena

Heather Parisi, residente dal 2010 ad Hong Kong, ha raccontato come si vive nella città dopo che è esplosa l’epidemia di coronavirus.

Spesso in questi giorni si è cercato di capire quale sia la vita che sono costrette a vivere le persone che abitano in Cina e nelle zone limitrofe in seguito all’esplosione di contagi del coronavirus. Un’idea su come sia cambiata la vita di queste persone l’ha fornita Heater Parisi in un’intervista concessa al settimanale ‘Oggi‘. La ballerina, infatti, vive ad Hong Kong dal 2010 e si è trovava nella città quando a Wuhan è divampata la pandemia. Proprio per questo, anche volesse andare via, al momento sarebbe impossibilitata.

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Come prima cosa Heather ci tiene a precisare che la sua vita non è cambiata più di tanto: “La mia vita ai tempi del coronavirus si svolge tra il tinello e la cucina di casa. Trascorro il tempo a leggere, a cucinare e soprattutto a insegnare ai miei gemelli che fanno home-schooling dall’età di cinque anni”. Essendo una donna che ama stare in casa, per lei la vita non è cambiata più di tanto, semmai, spiega, è cambiata per tutti gli altri.

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Heather Parisi ci racconta come si vive ad Hong Kong durante la pandemia di coronavirus

Diverso il discorso per chi deve uscire di casa per ragioni lavorative: “Gli impiegati pubblici, quelli delle società finanziarie e degli studi legali lavorano da casa; in pratica chiunque abbia un lavoro di ufficio. E siccome la maggior parte dell’impiego a Hong Kong è nel terziario, di fatto è l’intera città a starsene a casa…”. Lo stesso discorso vale per i bambini, i quali stanno continuando a fare lezione in una classe virtuale: “Gli studenti frequentano le lezioni da casa in remoto, utilizzando il computer e rispettando l’obbligo, quando sono collegati, di vestirsi in maniera appropriata e, rigorosamente, senza indossare il pigiama”.

C’è anche chi, però, è obbligato ad uscire di casa per lavoro, e chiaramente bisogna farlo anche per andare a fare la spesa. Per quanto riguarda i primi la ballerina spiega: ” Ascensori e scale mobili vengono sterilizzati ogni due ore e tutti si disinfettano le mani prima di entrare in un edificio pubblico. Per chi è costretto a lavorare in ufficio, è previsto il controllo della temperatura prima di entrare”. Successivamente spiega che la misurazione ormai avviene ovunque, anche quando vengono ospiti a casa.

Sintomo di paura? Sicuramente sì, ma anche di prevenzione. I cittadini di Hong Kong, infatti, sanno che bisogna attenersi alle istruzioni che vengono date per far sì che il contagio non si propaghi: “Non ci si bacia, non ci si abbraccia e non ci si stringe nemmeno la mano… La prevenzione e l’attenzione ai minimi dettagli è talmente invasiva da entrarti fin dentro agli aspetti più intimi e privati della vita quotidiana, fin dentro al bagno di casa”.

La stessa Parisi ha risposto su Instagram ai fan che le chiedevano com’era la situazione. Nel post spiega che a differenza di quello che si potrebbe pensare nessuno vive la situazione con isteria: “Non c’è panico, nè isteria, ma la consapevolezza che solo con il contributo di tutti indistintamente, questa epidemia può essere sconfitta. Se c’è una città che è preparata ad affrontare una simile situazione, questa è senz’altro Hong Kong”.