Per la prima volta nella storia un tribunale italiano ha riconosciuto il diritto alla reversibilità pensionistica della vedova di una donna: ecco la storia di Lilli Quitadamo e di Maria Teresa Todaro
Lilli Quitadamo e Maria Teresa Todaro sono le protagoniste di una storia che ci racconta come, a volte, sia necessario lottare senza mollare per veder riconosciuti i propri diritti. Queste due donne hanno vissuto un amore forte, che le ha viste unite per poco piu’ di due decenni, e che non sono mai riuscite a coronare con un matrimonio.
Avevano deciso di sposarsi, non in Italia ma in Germania o in Spagna, ma la morte le ha precedute. Maria Teresa è venuta improvvisamente a mancare in ospedale, nel 2011, mentre i medici stavano eseguivano una risonanza magnetica. Da quel momento in avanti Lilli ha lottato per vedere riconosciuti, davanti alla legge, i suoi diritti di compagna di vita di una donna che non c’è piu’.
Reversibilità pensionistica alla vedova di una donna, succede al Tribunale di Foggia
Dal 1989, anno in cui si sono conosciute, al 2011, anno della morte di Maria Teresa, Lilli Quitadamo e Maria Teresa Todaro si sono amate. Hanno vissuto la loro storia alla luce del sole, a Manfredonia (in Puglia), nonostante l’Italia sia ancora un Paese che per quanto concerne il pieno riconoscimento delle coppie omosessuali sembra muoversi come se camminare sui carboni ardenti.
Quando Maria Teresa è morta presso la “Casa sollievo della sofferenza“, nel corso dell’esecuzione di una risonanza magnetica, per Lilli è iniziato un periodo nero. Come la stessa donna ha raccontato, per lei nulla aveva piu’ senso e aveva anche pensato di farla finita. Tanto piu’ che, pur essendo a tutti gli effetti la vedova della sua compagna, la legge italiana non riconosceva il suo status.
Reversibilità pensionistica alla vedova di una donna, la sentenza del Tribunale di Foggia è storica
Come riporta la Repubblica, dopo le prime ed evidenti difficoltà legate alla perdita, Lilli ha deciso di farli valere quei diritti. E oggi la legge le ha dato ragione.
Il Tribunale di Foggia si è espresso in merito e le ha riconosciuto la reversibilità- a partire dalla data di morte della compagna- come partner superstite di una coppia lesbica. Entrambe avevano sottoscritto un testamento, in cui si nominavano vicendevolmente eredi e in cui chiedevano di essere inserite in un unico stato di famiglia.
Tutto è partito dalla richiesta dell’ottenimento della pensione che Lilli, su suggerimento dell’avvocato Bruno Colavita, aveva inviato all’Inps. La richiesta andava compilata online, ma la procedura non prevedeva le voci “moglie/moglie” o “marito/marito”. Era valida solamente la dicitura per le coppie etero. Si è dunque proceduto a inoltrare la richiesta per posta, in modalità cartacea, ma la donna si è vista respingere la sua richiesta. A quel punto, come estrema ratio, si è deciso di agire per via giudiziaria.
La sentenza del Tribunale di Foggia storica e lo è per due motivi: sia perché ha chiamato espressamente in causa l’Inps (per la prima volta) e sia perché riconosce legami omosessuali antecedenti al 2016, anno in cui veniva approvata la legge Cirinnà.
Reversibilità pensionistica alla vedova di una donna, la soddisfazione di Italia Viva
Il sottosegretario Ivan Scalfarotto (Italia Viva) ha commentato la sentenza- ormai definitiva- su Twitter e ha espresso la sua soddisfazione:
“Rappresenta una pietra miliare per i diritti civili. La pensione di reversibilità spetta anche al superstite della coppia di una persona morta prima dell’entrata in vigore della legge sulle unioni civili”.
Maria Mento