Con questa motivazione la Corte di Cassazione ha annullato l’ordine di arresto emesso ad agosto dalla Procura di Agrigento nei confronti delle “capitana” della Sea Watch.
L’ordinanza fu il risultato della
nota vicenda in cui la Rackete ignorò il divieto di ingresso firmato da Matteo Salvini , portando la nave della Ong tedesca fino al molo di
Lampedusa , forzando il blocco delle motovedette.
Stando alle motivazioni della Cassazione, depositate oggi ad un mese della decisione, Carola Rackete ha agito “in adempimento del dovere di soccorso in mare”.
La Suprema Corte aggiunge che queste sono due disposizioni ben conosciute anche da coloro che, per servizio, operano in mare svolgendo attività di polizia marittima “in una situazione nella quale la causa di giustificazione era più che verosimilmente esistente”.
Le ragioni che scagionano la Rackete arrivano lo stesso giorno in cui la Procura di Catania ha depositato all’ufficio del gip la richiesta di fissazione dell’udienza preliminare per il
caso Gregoretti . Da Palazzo Madama è arrivato il fascicolo processuale con il
nullaosta a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini .
Il leader leghista è infatti accusato di sequestro di persona e abuso in atti d’ufficio, per cui il presidente dei gip Nunzio Sarpietro dovrà fissare la data dell’udienza.
La Cassazione chiarisce che “una nave non è un luogo sicuro e, tantomeno, il luogo dove si esaurisce l’onere di assistere i naufraghi. Un assunto che è stato violato ripetutamente dalle disposizioni del governo precedente e di questo”.
La portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi chiede che a questo punto si “faccia luce sulla catena di comando per risalire a chi impartì l’ordine di ostacolare l’ingresso in porto della Sea Watch 3″.
Secondo la Linardi siamo “ostaggi del vuoto lasciato nel Mediterraneo Centrale, dove le autorità ignorano le nostre richieste di coordinamento” e non assegnano il porto fino a quando non verrà raggiunto “l’ennesimo accordo ad hoc tra gli stati membri per la redistribuzione dei naufraghi”. Una violazione, conclude Linardi, che “
impedisce ai capitani di adempiere al proprio dovere, come ribadito dalla Corte”
Per Salvini, tra le motivazioni della Corte, si giustica lo speronamento: “Pare che la Cassazione, nelle motivazioni, dica che Rackete non andava arrestata, che ‘non ha commesso reato perché al comando della nave c’era un maresciallo della Finanza e non un comandante’. Le voglio leggere queste motivazioni”.
Le dichiarazioni di Salvini giungono da Chieti, dove si trova per una conferenza: “Ma quelli rischiavano di essere schiacciati come vermi, incredibile” commenta ancora il leader della Lega, riferendosi agli occupanti della vedetta.