Centinaia di animali sono misteriosamente morti in Cina durante queste settimane di lotta al coronavirus.
Le autorità cinesi hanno ammesso di aver scoperto molte carcasse animali nell’epicentro dell’epidemia, ovvero la provincia di Hubei.
I media statali hanno riferito che almeno 135 animali sono stati trovati morti nei pressi della città di Chongqing. Tra le carcasse anche cinghiali, donnole e un certo numero di uccelli.
In precedenza erano stati pubblicati dei video che mostravano alcuni camion in giro nelle città colpite dal coronavirus per spruzzare liquido tossico, in modo tale da uccidere l’infezione.
I media statali cinesi hanno affermato che Chongqing ha mobilitato una forza di 5.300 guardie forestali per monitorare la fauna selvatica nella zona, arruolando anche 200 “supervisori a tempo pieno”: lo riporta il Daily Star Online.
Pechino: “Gli animali non sono morti per il coronavirus”
Gli animali morti verranno seppelliti, e i siti in cui sono stati trovati saranno disinfettati. Le autorità hanno anche insistito sul fatto che gli animali non sono morti a causa del coronavirus, anche se la popolazione è piuttosto scettica. In molti credono che il governo cinese stia tenendo nascoste molte informazioni che riguardano l’epidemia di coronavirus.
La misteriosa morte degli animali fa seguito alla notizia dei 40 inceneritori installati a Wuhan, la città dove è partita e si è sviluppata l’epidemia. Questi inceneritori dovrebbero servire a smaltire proprio le carcasse animali.