Chi rientra in Italia dopo un viaggio in Cina non può evitare di sottoporsi alla quarantena. Così ha parlato Roberto Burioni, nella speranza di lanciare un monito chiaro indirizzato ai politici: non si può sbagliare
Commettere un errore nella gestione dell’emergenza Coronavirus, in Italia, porterebbe a conseguenze devastanti. Non lo dice chiaramente Roberto Burioni, immunologo di fama internazionale, ma le parole che ha scritto su Facebook non lasciano aperte molte finestre interpretative: la politica italiana deve gestire perfettamente la quarantena e fare in modo che chiunque rientri nel Paese dopo un viaggio in Cina vi si sottoponga.
Roberto Burioni parla della necessità della quarantena: chi torna dalla Cina deve essere controllato e isolato
Roberto Burioni ha commentato i casi di contagio da Coronavirus accertati in Lombardia e lo ha fatto a mezzo Facebook, attraverso la sua pagina “Medical Facts di Roberto Burioni”:
“Le ultime notizie mi portano a ripetere per l’ennesima volta l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili”.
Il riferimento è chiaro e corre alla vicenda dell’uomo di 38 anni ricoverato a Codogno (Lodi) che è risultato positivo al virus: l’uomo, a quanto pare, avrebbe incontrato per una cena degli amici che erano da poco tornati dalla Cina.
Roberto Burioni parla della necessità della quarantena, anche le persone senza sintomi possono contagiare
L’immunologo, anche nelle scorse ore, era tornato a ribadire il suo pensiero sul rischio legato al contagio veicolato da persone asintomatiche (che sono state contagiate ma non presentano sintomi esteriori). “Dal primo giorno ho sostenuto che la pericolosità di questo virus sta nella contagiosità degli asintomatici. Dal primo giorno alcuni mi hanno dato contro. Dal secondo giorno i fatti hanno dimostrato che avevo (purtroppo) ragione”, aveva detto tempo addietro.
Cosa significa questo? Che il virus ha un alto tasso di contagio e, sebbene meno grave rispetto alla Sars, è molto più pericoloso perché meno mortale ma più di facile trasmissione. Il pericolo, quindi, arriva anche da chi non ha sintomi o li presenta in modo lieve. Ma il fatto che i sintomi somiglino molto a quelli dell’influenza può trarre in inganno e ritardare la scoperta dei casi.
Roberto Burioni parla della necessità della quarantena, la Toscana non intende seguire il suo modello
Non si puo’ non parlare del caso della Toscana, che sta tenendo banco in queste ore. La Toscana non intende seguire il modello della quarantena obbligatoria proposta da Burioni per chi stia rientrando nella regione dopo il Capodanno cinese o per coloro che rientreranno in futuro. Dopo le polemiche scoppiate martedì scorso tra l’immunologo e il governatore Enrico Rossi, è stato lo stesso Ministro della Salute Roberto Speranza a spiegare perché va bene così:
“Quanto sta facendo la Regione Toscana risponde al protocollo dettato dal ministero della Salute. I cittadini che rientrano dalla Cina sono comunque seguiti e assistiti dalla Asl della Toscana. In Toscana non ci sono problemi, siamo il Paese con il massimo livello di attenzione, continuiamo con le misure adottate finora“.
Maria Mento