Le Olimpiadi di Tokyo – in programma dal 24 luglio al 9 agosto prossimi – a rischio a causa del Coronavirus?
L’ipotesi ha preso a circolare quest’oggi, in seguito ad alcune dichiarazioni del membro del Cio Dick Pound.
Queste le parole del decano, riprotate da LaPresse: “Si potrebbe rimandare la decisione fino a fine maggio sperando che il virus sia sotto controllo“.
E a fine maggio saranno fatte le valutazioni del caso: impossibile escludere al momento la cancellazione dell’evento: “Questa è la nuova guerra e devi affrontarla. In quel periodo la gente si dovrà chiedere: ‘È tutto sufficientemente sotto controllo per essere sicuri di andare a Tokyo, o no?'”.
Da escludere invece la possibilità che l’evento venga trasferito in un’altra città, soprattutto per ragioni logistiche: “Spostare la sede è difficile perché ci sono pochi luoghi al mondo che potrebbero pensare di attrezzare strutture in così poco tempo”
Olimpiadi di Tokyo arischio a causa del Coronavirus, la posizione del CIO
Ieri il Comitato Olimpico Internazionale s’era espresso in altri termini, attraverso una nota ufficiale:
“I preparativi per le Olimpiadi di Tokyo 2020 continuano come previsto”.
“Le contromisure contro le malattie infettive costituiscono una parte importante dei piani di Tokyo 2020 per ospitare dei Giochi Olimpici sicuri e protetti. Tokyo 2020 continuerà a collaborare con tutte le organizzazioni pertinenti che monitorano attentamente l’incidenza di malattie infettive e rivedrà le contromisure che potrebbero essere necessarie con tutte le organizzazioni pertinenti”.
“Inoltre, il CIO è in contatto con l’Organizzazione mondiale della sanità e con i suoi esperti medici. Siamo fiduciosi che le autorità competenti, in particolare in Giappone e Cina, prenderanno tutte le misure necessarie per affrontare la situazione”.
La posizione di Dick Pound che ha preso a circolare quest’oggi va in senso contrario: quale sarà poi la scelta definitva?