Coronavirus, pronto in tempi record un possibile vaccino: presto primi test sull’uomo

possibile vaccino contro coronavirus

Un’azienda americana ha prodotto un vaccino sperimentale contro il coronavirus: 25 volontari si sottoporanno al primo test ad aprile

È stato prodotto in tempi record negli Stati Uniti e potrebbe ben presto essere testato anche sull’uomo. Si tratta di un nuovo vaccino contro il coronavirus, messo a punto da una neonata azienda farmaceutica con sede a Cambridge, nel Massachusetts che lavora allo sviluppo di farmaci basati sull’RNA. Al momento si tratta solo di un vaccino sperimentale ma l’attenzione è enorme poichè gli esperti dell’azienda con meno di dieci anni di vita sono riusciti a produrlo in meno di tre mesi dall’inizio del contagio. Ma occorreranno diversi mesi di sperimentazioni prima di avere risposte concrete sulla sua efficacia. La notizia è riportata sul New York Times: l’azienda in questione si chiama Moderna e ha 800 dipendenti in diverse parti del mondo.

In programma un secondo test con centinaia di volontari delle zone a rischio contagio

Dopo che è stata riprodotta dai ricercatori cinesi la sequenza genetica del Covid-10, i ricercatori di Moderna sono riusciti ad identificarne una sezione attraverso la quale sarebbe, per il momento in linea teorica, possibile indurre nell’organismo ricevente una reazione immunitaria, bloccando dunque la sintomatologia legata al contagio. Nei laboratori di Norwood sono state prodotte le prime 500 fiale del vaccino sperimentale per passare alla prima fase dei test, lavoro affidato al National Institute of Allergy and Infectious Disease (NIAID) di Bethesda (Maryland). Secondo quanto dichiarato dal direttore, almeno 25 volontari sani verranno coinvolti nel primo test clinico in programma entro la fine di aprile. Si lavorerà allo scopo di verificare che il vaccino non solo sia sicuro ma che induca effettivamente una corretta risposta immunitaria al nuovo coronavirus. Verrà somministrato due volte ad ogni volontario: entro fine luglio saranno pronti i risultati. Se positivi verrà avviata una seconda fase di test con il coinvolgimento di diverse centinaia di persone provenienti dalle ‘zone rosse’.