Cresce il livello di allerta legato al coronavirus, lo ha confermato l’Oms sottolineando che non cambia però l’approccio alla situazione
L’emergenza coronavirus preoccupa anche l’Oms. Che nelle ultime ore ha innalzato il livello di allerta da alto a “molto alto”. La conferma è arrivata dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso della consueta conferenza stampa di aggiornamento sulla diffusione dell’epidemia di Covid-19. Ha confermato che L’Organizzazione mondiale della sanità “ha alzato il fattore di rischio dell’epidemia di coronavirus da alto a molto alto” aggiungendo però che “questo non cambia l’approccio alla situazione, continua a essere prioritario contenere la diffusione del virus”. Ma perchè è stato aumentato il rischio? Il direttore ha sottolineato che la decisione è collegata alla diffusione del Covid-19 in un numero maggiore di Paesi”. Per quanto riguarda l’Italia l’ultimo bilancio diffuso nel tardo pomeriggio del 28 febbraio parla di 821 contagiati, 21 decessi (4 in più di ieri) e 46 persone guarite. Dei contagiati 412 sono asintomatici, come confermato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa.
Coronavirus, “Non corretto parlare di pandemia”
“Parlare di pandemia”, nonostante il crescente numero di contagi non è però corretto secondo l’Oms “nè utile in questa fase”. Questo perchè “il termine pandemia è colloquiale, si parla di pandemia di obesità per esempio. In questa fase, «bisogna andare oltre i termini colloquiali: parlare di pandemia di coronavirus significa che ogni persona nel mondo è potenzialmente esposta al contagio e l’esperienza della Cina ci dice che non è così”.