Sono emerse in queste ore le intercettazioni della discussione che Elder Lee ha fatto con la madre sull’omicidio di Cerciello Rega.
Il 5 settembre del 2019, Elder Lee, turista americano accusato dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, parla con la madre di quanto successo la notte in cui ha colpito a morte il carabiniere. La conversazione, estratta da alcune intercettazioni ambientali, è stata messa agli atti del processo ai danni del ragazzo e del suo coetaneo Gabriele Natale Hjorth, accusato di concorso in omicidio. C’è da sottolineare come manchino alcune frasi e che parte della discussione è stata segnata come incomprensibile.
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Dagli estratti che sono stati estrapolati, però, si apprende come Elder Lee abbia ammesso che quella sera erano andati in cerca di cocaina: “Lui (l’amico, ndr.) voleva la cocaina quella sera (incomprensibile)”. La madre, Leah Lynn Elder, gli chiede se avesse capito che erano stati fermati da dei carabinieri e questo le risponde: “No, ha fatto tutto Gabe, visto che io non parlo italiano (incomprensibile) io ero sdraiato sul letto (incomprensibile) non avevo voglia di riuscire”.
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Elder Lee alla madre: “L’ho colpito finche non si è tolto di dosso”
A questo punto gli estratti della conversazione portano alla ricostruzione dell’accaduto: “Eravamo a un paio di isolati dal luogo dell’ incontro e stavamo camminando (incomprensibile). Ed è a quel punto che abbiamo visto questi due sconosciuti che venivano nella direzione opposta, parlando tra loro ma guardando noi, allora noi abbiamo cambiato direzione”. Fino a quel momento i due ragazzi non avevano compreso chi fossero quei due individui, però si erano sentiti in pericolo ed avevano cambiato strada.
Stando al racconto del ragazzo ad un certo punto Cerciello Rega lo avrebbe afferrato: “un attimo dopo mi sono girato e il tizio grosso mi ha aggredito”. La madre gli chiede se è stato afferrato da dietro o mentre si stava girando e Elder risponde: “No, mi stavo girando quando mi ha aggredito (incomprensibile) detto di mettermi a terra. Ha visto che non ubbidivo e ha iniziato a (incomprensibile). Allora ho estratto il coltello e ho iniziato a…”.
Leah a quel punto gli chiede quante volte lo avesse accoltellato e il figlio risponde: “Tre volte”. Il carabiniere a quel punto ha cercato di difendersi: “ha allungato la mano, quando si è reso conto che non aveva le manette, ha cercato di afferrare il mio coltello e girarlo contro di me, a quel punto ho cambiato mano e l’ ho accoltellato altre volte fino a che non mi si è tolto di dosso”.