Massimo Galli, primario di Infettivologia presso l’ospedale “Sacco” di Milano, è stato intervistato da Margherita De Bac (Corriere della Sera) e ha parlato del delicato momento che l’Italia sta attraversando
Gli ospedali italiani, causa Coronavirus, stanno conoscendo un momento di emergenza. Lo riferisce Massimo Galli, il primario del reparto di Infettivologia dell’Ospedale “Sacco” di Milano, in un’intervista telefonica rilasciata al Corriere della Sera. L’ospedale meneghino, in quesite ore, sta ricevendo diverse richieste da parte di altri ospedali che chiedono di trasferire al “Sacco” i pazienti in condizioni di salute più serie. Il numero delle persone contagiate nel nostro Paese, in totale, ha superato quota mille.
Intervista al primario Massimo Galli sul Coronavirus: “I sintomi seri a volte si manifestano dopo due-quattro settimane di incubazione”
Il Coronavirus sta mettendo a dura prova la sanità italiana e la resistenza del personale sanitario che con dedizione assoluta si sta occupando delle persone risultate positive al nuovo Covid-19.
“È accaduto quello che molti di noi temevano e speravano non accadesse. Il virus ha dimostrato di aver eluso i criteri di sorveglianza. L’ epidemia ha a tutti gli effetti conquistato una parte d’ Italia. Ci troviamo a dover gestire una grande quantità di malati con quadri clinici importanti. Sta succedendo qualcosa di grave, non soltanto da noi ma anche in Germania e Francia, che potrebbero ritrovarsi presto nelle nostre stesse condizioni e non glielo auguro. Stiamo trattando una marea montante di pazienti impegnativi”, ha detto Massimo Galli.
Il primario, in collegamento telefonico con Margherita De Bac (Corriere della Sera), ha spiegato così la rapida ascesa dei casi di contagio accertati in Italia, ormai oltre i mille. Il medico ha rivelato che, con tutta probabilità, vari pazienti hanno incubato il virus per due-quattro settimane prima di iniziare a presentare dei sintomi molto seri, che talvolta minano gravemente le capacità respiratorie degli ammalati.
Intervista al primario Massimo Galli sul Coronavirus: “Ora aumentare le restrizioni ed evitare gli affollamenti di persone”
Massimo Galli ha continuato a parlare dell’emergenza che- praticamente dall’oggi al domani- gli ospedali italiani si stanno trovando a dover fronteggiare. Fermo restando che, almeno per i prossimi mesi, i casi di contagio sono destinati ad aumentare e a colpire nuove zone del Paese. E ha espresso la sua opinione rispondendo sulla questione della somiglianza tra Covid-19 e influenza. “È un accostamento incauto?”, ha chiesto Margherita De Bac. Risposta:
“Chi ha cercato di infondere tranquillità, e li capisco, non ha considerato le potenzialità di questo virus. In quarantadue anni di professione non ho mai visto un’ influenza capace di stravolgere l’ attività dei reparti di malattie infettive. La situazione è francamente emergenziale dal punto di vista dell’ organizzazione sanitaria. È l’ equivalente dello tsunami per numero di pazienti con patologie importanti ricoverati tutti insieme. Le descrivo la giornata di venerdì, prima che arrivasse la nuova ondata di casi. In Lombardia erano 85 i posti letto occupati da malati intubati con diagnosi di Covid-19, una fetta molto importante di quelli disponibili. Per non contare il rischio di contagio al quale sono esposti gli operatori. Un carico di lavoro abnorme”.
Il governo italiano– sostiene Galli- ha fatto quello che ha potuto, ma il virus probabilmente circolava in Italia dalla fine di gennaio. Ora bisogna evitare i casi di affollamento della popolazione e alzare il livello delle restrizioni. A questo link è possibile leggere l’intervista completa.
Maria Mento