Malattie “dormienti” nel nostro corpo possono risvegliarsi: studio sui virus sepolti nel DNA

HiV dormiente

Un giovane con diagnosi di l’HIV ha sofferto in seguito di sintomi della malattia dei motoneuroni . Uno scienziato teme che fosse innescato dalla sua precedente malattia dormiente che si nascondeva nel suo DNA.

Un medico di spicco ha fatto una scoperta agghiacciante per cui i virus dormienti potrebbero nascondersi nel nostro DNA e “risvegliarsi” per innescare nuove malattie mortali.

Un uomo si presentò alla clinica medico-scienziato Nath a Baltimora, nel Maryland, negli Stati Uniti, presentando sintomi simili a quelli della malattia dei motoneuroni.

Il dott.  Avindra Nath, direttore clinico dell’Istituto nazionale per i disturbi neurologici e l’ictus, ha messo somministrato all’uoomo dei farmaci speciali, secondo il New Scientist.

La dottoressa Avindra Nath è rimasta sconcertata quando un giovane, a cui era stato precedentemente diagnosticato l’HIV, si è presentato nella sua clinica con difficoltà a muovere braccia e gambe.

Ha prescritto all’uomo farmaci antiretrovirali – che impediscono ai virus di replicarsi – nel tentativo di riportare il suo HIV sotto controllo.

Con sua grande sorpresa, anche i sintomi della malattia dei motoneuroni dell’uomo sono migliorati.

La malattia è causata dal deterioramento e dalla morte delle cellule nervose che controllano i movimenti volontari e il recupero è raro.

La scoperta grazie alle ricerche stimolate da questo caso

La dottoressa Nath, perplessa,  iniziò a cercare la letteratura medica presso  la sua clinica di immunologia alla Johns Hopkins University di Baltimora.

Ed è stato lì che ha trovato altre persone con HIV e malattie dei motoneuroni i cui sintomi sono migliorati con gli antiretrovirali.

Scoprì che questa condizione neurologica avrebbe potuto essere potenzialmente risvegliata da un virus dormiente nascosto nel DNA del suo paziente.

Ora si apre all’ipotesi che anche ulteriori condizioni quali la sclerosi multipla (SM), la schizofrenia e persino il diabete di tipo 1 possano essere scatenate da virus antichi.

La scienziata riferisce che, in determinate circostanze, i virus antichi possono riattivarsi e iniziare a produrre versioni mutate di se stessi.  Questo innesca il sistema immunitario ad attaccare e distruggere i tessuti vicini.

“È una nuova e selvaggia teoria della malattia”, afferma Cedric Feschotte, biologo molecolare della Cornell University di New York.

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