Il dramma senza fine dei profughi: Erdogan apre le frontiere, in molti partono. Ma la Grecia li respinge

Il Presidente turco Erdogan ha aperto le frontiere. Migliaia di profughi siriani si stanno riversando sulla e coste della Grecia, ma il governo ellenico sta cercando di respingerli

Aveva promesso di aprire le frontiere turche e lo ha fatto. Dopo aver chiaramente minacciato l’Europa nella speranza di ottenere un sostegno militare contro il blocco russo-siriano, il Presidente Erdogan ha lasciato che i profughi siriani attraversassero la frontiera turca per arrivare più a occidente. Sono in tantissimi, sono disperati e stanno fuggendo da una guerra che sta devastando la Siria e la regione di Idlib.

Dall’altro lato, c’è il dramma di un altro Paese (questa volta europeo) messo già in ginocchio dalla depressione economica: la Grecia. Molti profughi, anche imbarcatisi sui gommoni, stanno sbarcando in queste ore proprio sulle coste delle isole elleniche. Molti altri si accalcano lungo le frontiere presenti sulla terraferma. E sono migliaia. Il governo greco, che chiaramente non è preparato a fronteggiare questa massiccia ondata di arrivi, sta cercando di respingerli.

La Grecia respinge i profughi siriani alla frontiera, loro reagiscono: la Polizia lancia i lacrimogeni. Ci sono degli arresti

Scontri e tensione crescente alla frontiera greca. Il caso è quello che coinvolge i profughi che stanno scappando dalla Siria martoriata dalla guerra. Complice, e anzi fautore di questa fuga, il Presidente turco Erdogan.

In seguito all’uccisione di 33 militari turchi, uccisione avvenuta nel corso di un’operazione militare condotta nella regione di Idlib dall’aereonautica siriana, il Presidente aveva lanciato una chiara minaccia nei confronti delle potenze europee, chiedendo aiuto.  In caso di richiesta non raccolta, Erdognan aveva annunciato l’apertura delle frontiere turche per 72 ore, in modo tale da fare arrivare i profughi in Europa e creare tutte i disagi del caso.

Inizialmente, erano almeno 4mila i profughi che circa due giorni fa si sono assiepati lungo le frontiere della Grecia, aspettando di ottenere il via libera per poter entrare nel Paese. Una notte di attesa che non si è conclusa come sperato, perché Atene ha deciso di impedire il loro passaggio. La decisione ha esasperato gli animi, scatenato reazioni e controreazioni.

Insulti prima, lanci di pietre e scontri fisici poi con la Polizia posta a difesa dei confini: azioni che hanno richiesto l’utilizzo dei gas lacrimogeni e anche misura dell’arresto, comminato per un numero di profughi che- come ha spiegato la Repubblica– rimane imprecisato.

La Grecia e gli stessi migranti si trovano adesso tra due fuochi. I profughi non possono varcare i confini ellenici, e neppure tornare indietro perché le frontiere turche sono aperte- per loro- solo in uscita dal Paese.

La Grecia respinge i profughi siriani alla frontiera, 30mila profughi sarebbero in viaggio. Ma alla frontiera sud si contano un milione di persone

Secondo quanto rivelato dall’IOM (l’International Organization for Migration, agenzia delle nazioni Unite), “Almeno 13mila persone sono presenti lungo i 212 km del confine“: Ma Erdogan, parlando dei profughi che sono partiti per raggiungere i confini della Turchia e da lì muovere verso l’UE, ha parlato di un numero di persone che si aggira tra le 25mila e le 30mila unità.

C’è preoccupazione sulle decisioni che il Presidente turco potrebbe ancora prendere: si teme che Erdognan possa avere l’intenzione di aprire anche la frontiera sud. Qui ci sono circa un milione di rifugiati che sarebbero pronti a partire per sfuggire ai bombardamenti.

Maria Mento