Coronavirus, speranza da Rimini: guarito paziente di 101 anni, il più anziano d’Italia

Una buona notizia è giunta questa mattina da Rimini: un paziente di 101 affetto da Coronavirus è guarito e può finalmente fare ritorno a casa.

Lo avevamo già visto qualche settimana fa osservando la cronaca cinese ed oggi ne abbiamo avuto conferma da quella locale: il Coronavirus si può sconfiggere anche se si è anziani. Ieri, infatti, un paziente di 101 anni ricoverato all’Ospedale Infermi di Rimini è stato finalmente dimesso perché guarito dalla letale infezione virale. A darne notizia è il vicesindaco della città romagnola Gloria Lisi.

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La guarigione di quest’uomo probabilmente era destino. Nato nel 1919 in piena pandemia da Influenza Spagnola, questo signore è sopravvissuto a quella diffusione di virus e anche alla Seconda guerra mondiale. Con i suoi 101 anni, il paziente dimesso da Rimini è quello più anziano in Italia ed uno dei più anziani nel mondo. Solo poche settimane fa in Cina un suo coetaneo era tornato a casa dopo aver sconfitto il Covid -19. L’uomo aveva commosso tutti, ripetendo ossessivamente a medici e infermieri che tutto andava bene e che il suo unico desiderio era tornare dalla moglie.

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Coronavirus, da Rimini: “Ce l’ha fatta”

La seconda cittadina di Rimini non riesce a contenere la propria gioia nell’annunciare la guarigione del paziente di 101 anni. Il vicesindaco spiega come la guarigione dell’ultracentenario vada contro le statistiche e le cronache di questi giorni: “In pochi giorni è diventato la storia anche per i medici, gli infermieri, tutto il personale sanitario. Una speranza per il futuro di tutti noi nel corpo di una persona ultracentenaria, quando le cronache tristi di queste settimane raccontano meccanicamente ogni giorno di un virus che si accanisce soprattutto sugli anziani. E ce l’ha fatta. Il signor P. ce l’ha fatta. La famiglia lo ha riportato a casa ieri sera. Ad insegnarci che neanche a 101 anni il futuro è scritto”.

Successivamente sottolinea come sia nato proprio nel periodo di diffusione dell’influenza spagnola ed abbia vissuto quasi tutto lo scorso secolo e l’inizio di questo. Alla fine conclude dicendo che questa storia dà speranza a tutti gli italiani: “È nei tempi più cupi che certe storie assumono significati più ampi del semplice racconto dei fatti. Diventano simboli. Di commozione o di sprone ma comunque narrazioni in cui riconoscersi, che si depositano nella memoria collettiva”.