Coronavirus, la Cina ha mentito sul numero dei morti? Boris Johnson è stato avvertito sui dati non ufficiali

Una delle fotografie pubblicate da Caixin

In Cina i morti causati dal Coronavirus potrebbero superare di 40 volte il numero dichiarato come ufficiale dalle autorità. Gli scienziati avrebbero avvertito Boris Johnson sull’esistenza di questa possibilità

I dati ufficiali che la Cina ha svelato relativamente al numero delle persone uccise dal Coronavirus potrebbe non corrispondere a verità. Perché? Perché la macchina della propaganda politica cinese potrebbe aver nascosto le vere cifre dell’incidenza della pandemia entro i confini della regione di Wuhan.

Secondo quanto riporta il Daily Star, alcuni scienziati avrebbero informato Boris Johnson sulle cifre reali, che sarebbero da 15 a 40 volte superiori rispetto a quelle date per buone. A questo si aggiungono i dubbi, crescenti, riportati dal Corriere della Sera: i media, in Cina, avrebbero iniziato a dubitare perché ci sarebbe troppo movimento intorno alle pompe funebri locali. Troppo movimento per “sole” 2.535 vittime.

Il Coronavirus ha ucciso 42mila persone a Wuhan? i dati non ufficiali trasmessi a Boris Johnson

Il premier inglese Boris Johnson sarebbe in possesso di dati sconvolgenti sulle vittime mietute dal Coronavirus in Cina. Si parla di dati non ufficiali che, se confermati, racconterebbero una verità diversa rispetto a quella veicolata dai dati che sono stati dati per buoni. La questione riguarda i morti che il Covid-19 avrebbe mietuto nella sola metropoli di Wuhan: si parla di 42mila decessi e non dei circa 2.500 dichiarati.

Sono dati a cui l’entourage del Premier inglese sembra dare credito, additando come “disgustosa”  la campagna di disinformazione che la Cina ha messo in atto sin dallo scoppio della pandemia.

È in corso una campagna di disinformazione disgustosa ed è inaccettabile. Loro (il governo cinese, ndr) sanno di aver sbagliato tanto e piuttosto che ammetterlo stanno diffondendo bugie“, ha rivelato ai giornalisti inglesi una fonte vicina a Downing Street.

Il Coronavirus ha ucciso 42mila persone a Wuhan? I dubbi sollevati dalla rivista Caixin

Dal 23 marzo a oggi, riporta il Corriere della Sera, le otto agenzie funerarie attive a Wuhan avrebbero consegnato ai parenti delle vittime 3500 urne cinerarie al giorno (si tratta di una media). Si sta lavorando a ritmo serrato per fare in modo che ciascuno, entro il prossimo 3 aprile, abbiano con sé le ceneri del proprio congiunto: questo perché il 4 aprile, in Cina, è una data importante e ricorre la celebrazione del Qingming, il Giorno della pulizia delle Tombe.

Alla luce di questi numeri, e anche dei sospetti che aleggiano sulla condotta tenuta dalla Cina (che inizialmente ha cercato di nascondere la reale portata dell’epidemia), pare che qualcosa non torni  rispetto ai 2.535 decessi dichiarati per Wuhan. I morti sarebbero molti di più.

I dubbi sono stati sollevati da Caixin, rivista nota per il suo taglio investigativo. Caixin ha pubblicato fotografie che immortalano la presenza di troppe casse da morto e di interminabili file presso le Agenzie di Onoranze Funebri cinesi. Tornando, dunque, al dato delle 3500 urne consegnate giornalmente ai parenti a partire dal 23 marzo, si arriva a una cifra di 42mila defunti. Il calcolo è presto fatto: basta moltiplicare le 3500 unità giornaliere per 12 (il numero dei giorni che intercorrono tra 23 marzo e 3 aprile 2020). Una cifra che supera di 20 volte circa quella ufficialmente dichiarata.

Maria Mento