Durante la conferenza stampa di ieri, il premier Giuseppe Conte ha dato indicazioni circa la fase 2 del lockdown, quella che prevederà la riapertura graduale del paese a partire da alcune aziende e alcuni negozi e che dovrebbe termianre il 3 maggio quando – a meno di comportamenti virtuosi che potrebbero portare ad un anticipo dei tempi – tutti gli italiani potranno iniziare ad uscire di casa (ovviamente seguendo norme specifiche).
Ciò che non è passato inosservato è stato l’attacco del premier ai leader dell’opposizione Matteo Salvini e Giorgia Meloni in relazione all’istituzione del Mes (cui l’Italia comunque non dovrebbe fare ricorso):
“Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza”.
Un attacco frontale (di cui di seguito vi proponiamo un estratto video) che ha diviso, tra chi si è trovato a sostenere Conte (e a dar vita una abbondante memistica) e chi lo ha criticato, per vari motivi.
Alcuni analisti, per esempio, lo hanno attaccato soprattutto per la forma e per il contesto:
E se dell’attacco in diretta di Enrico Mentana – criticatissimo sul web – parleremo in un apposito articolo, in questo citeremo il commento di Giuseppe De Bellis di ‘Sky TG24’.
Che muove una critica nel merito delle parole, appigliandosi a quanto è davvero rivedibile dell’intervento di Conte: il fatto che abbia detto delle imprecisioni.
Per quanto riguarda il fatto che il ruolo delle opposizioni è quello di fare le pulci al governo, è assolutamente vero.
Come è vero che da par suo il governo ha diritto di replicare, proprio perché siamo in una democrazia.
Ecco un breve estratto di quanto scritto da De Bellis (cliccando qui potete leggere l’articolo per intero):
“Conte rappresenta un governo che è espressione di una maggioranza politica, per cui può fare lotta politica. Ma che senso ha ora? Che senso ha così? Ha detto più volte di voler unire il Paese, ma attaccare le opposizioni produce l’effetto opposto. Si dirà: ma le opposizioni hanno attaccato il governo e il premier, per cui questa è solo la replica. Vero, con una postilla fondamentale: in democrazia, il ruolo delle opposizioni è quello di fare le pulci al governo, non il contrario. È una consuetudine, una etichetta, una convenzione ed è anche ciò per cui le opposizioni si chiamano così. Governo e opposizione non sono la stessa cosa, non hanno gli stessi poteri e non hanno le stesse responsabilità. […]
La Lega votò contro, come ha ribadito immediatamente Salvini. Poi perché esporsi così violentemente se come ribadito dallo stesso Conte: “L’Italia non chiederà l’utilizzo del Mes”. Attaccare così dicendo un’imprecisione così pesante e politicamente grave è stato un fallo di frustrazione”.