Coronavirus, AIFA esprime parere positivo sullo studio sull’eparina a basso peso molecolare

Coronavirus, al via in ben 14 centri italiani uno studio sull’eparina a basso peso molecolare. Il via libera è stato dato dall’AIFA.

L’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha autorizzato l’avvio dello studio multicentrico Inhixacovid19. Esso prevede l’impiego del biosimilare di enoxaparina sodica (Inhixa) nel trattamento dei pazienti affetti da coronavirus con un quadro clinico moderato o difficile. Questa sperimentazione dovrà valutare la sicurezza e l’efficacia di questo anticoagulante per migliorare il decorso della malattia da coronavirus.

Enoxaparina sodica è un’eparina con una forte azione antitrombotica. Esso è uno dei farmaci anticoagulanti maggiormente usati per la prevenzione e per la cura delle tromboembolie venose e arteriose nelle persone sottoposte a intervento chirurgico o allettate.

Coronavirus, in 14 centri italiani al via studio sull’eparina. L’AIFA appoggia la sperimentazione

Questo studio verrà fatto in 14 centri italiani su 300 pazienti con quadro clinico moderato o severo. Il farmaco sarà fornito gratuitamente ai centri dall’azienda Techdow Pharma, filiale italiana della Shenzen Hepalink Pharmaceutical Group.

Ognuno dei 300 pazienti ammessi alla sperimentazione riceverà enoxaparina biosimilare per via sottocutanea in mono-somministrazione giornaliera.

Già da gennaio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato di prevenire il tromboembolismo venoso ricorrendo alla somministrazione sottocute di eparina, preferibilmente a basso peso molecolare.