Coronavirus, siamo a rischio carestia? Secondo il WFP sì e si deve intervenire subito

David Beasley, il capo del World Food Programme (WFP), ha spiegato che la pandemia potrebbe scatenare carestie di proporzioni bibliche e che c’è poco tempo per intervenire

Carestie di proporzioni bibliche potrebbero investire diverse località del pianeta Terra nei prossimi mesi e la causa è la pandemia da Covid-19. Lo ha detto David Beasley, il capo del World Food Programme delle Nazioni Unite, il quale ritiene che si debba agire tempestivamente per evitare che ai milioni di persone che già soffrano la fame se ne vadano ad  aggiungere molti altri.

Secondo un rapporto emesso proprio dal WFP, attualmente ci sono 135 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo. Le stime potrebbero salire a 265 milioni: sono tante, attualmente, le persone messe a rischio fame dal Coronavirus. I Paesi colpiti maggiormente sarebbero quelli che sono già più in sofferenza a causa di crisi economiche, guerre e cambiamenti climatici massici.

La pandemia porterà la carestia? Ecco le parole di David Beasley al Consiglio di Sicurezza dell’Onu

La pandemia potrebbe ulteriormente mettere in ginocchio dei Paesi che vivono già delle situazioni critiche, come Afghanistan, Venezuela, Congo, Etiopia, Sudan e Sudan del Sud, Haiti, Siria e Nigeria.

Davide Beasley, capo del WFP, ha paventato uno scenario terribile innescato dal Coronavirus, scenario che potrebbe prendere corpo nei prossimi mesi: quello della carestia. Beasley ha fatto ieri del rischio relativo alla mancanza di cibo e lo ha fatto parlando dinanzi al Consiglio di Sicurezza dell’Onu:

Devo avvertivi. Se non ci prepariamo e non agiamo ora per garantire l’accesso, evitare carenza di finanziamenti e interruzioni degli scambi, potremmo trovarci ad affrontare più carestie di proporzioni bibliche nell’arco di pochi mesi”.

La pandemia porterà la carestia? Beasley: “Rischiamo una pandemia di fame”

Beasley ha ulteriormente spiegato, ai microfoni di The Guardian:

Non stiamo parlando di persone che vanno a letto affamate. Stiamo parlando di condizioni estreme, stato di emergenza. Le persone stanno letteralmente andando incontro alla fame. Se non procuriamo loro del cibo, queste persone moriranno. E’ più di una semplice pandemia: si sta creando una pandemia di fame. Questa è una catastrofe umanitaria e alimentare”.

Tra i Paesi a rischio fame non ci sono solo quelli che abbiamo citato, ma in totale si parla di oltre 30 Nazioni.

C’è un modo per evitare questa situazione di criticità? Secondo Beasley sì, ma è necessario agire immediatamente, mettere in campo risorse economiche e tenere aperte le catene di approvvigionamento.

Maria Mento