Uno tsunami in Giappone?
Come non bastassero le copiose cattive notizie legate al Coronavirus, qualcuno ha pensato bene di far circolare ieri attraverso WhatsApp le immagini di uno tsunami che avrebbe colpito il paese nipponico.
In realtà, come spesso capita con il materiale che si trova a circolare tramite WhatsApp, si tratta di una bufala.
Una bufala che sta continuando a circolare anche al di fuori del web tricolore, come testimonia questo post su Twitter di circa un’ora fa
Pray for Japan 🙏🏼 🇯🇵 #tsunami pic.twitter.com/2lKKGPwMUs
— Tiveeeen🌹 (@StevenAtienza2) April 22, 2020
Tsunami in Giappone? Ecco come stanno le cose
Il motivo per cui ha preso a circolare la fake news, oltre al fatto che la gente condivide contenuti senza verificare e che gli accorgimenti tecnici per limitare l’inoltro di messaggi non paiono sortire molto effetto, può essere legato al fatto che due giorni or sono si è effettivamente verificato un terremoto di magnitudo 6.4 gradi sulla scala Richter in Giappone (nei pressi della prefettura di Miyang) ma senza che si scatenasse alcuno tsunami.
Piuttosto, ciò che può allarme sono le parole di Kenji Satake, sismologo e professore dell’università di Tokyo, riportate da Il Sussidiario, in relazione ad una recente simulazione effettuata di recente circa un nuovo possibile violento sisma.
In terra nipponica, si sa, i terremoti sono all’ordine del giorno e secondo una recente simulazione legata ad un violentissimo terremoto che potrebbe colpire il Giappone causerebbe un eventuale tsunami sarebbe difficile da fronteggiare.
Secondo la simulazione in questione effettuata da un equipe del Governo, infatti, un sisma da oltre 9 di magnitudo (come quello che ha colpito nel 2011, per intenderci) causerebbe onde superiori ai 20 metri che niente riuscirebbe a frenare.
“Sarebbe difficile da affrontare con lo sviluppo di infrastrutture rigide (come gli argini costieri). Per salvare la vita delle persone, la politica di base sarebbe l’evacuazione”, sono le parole di Satake.