Il gruppo Schwarz, che detiene tra le altre aziende la Lidl, ha siglato un accordo per lanciare un nuovo servizio di digital delivery per contrastare Amazon.
In questi anni l’ingresso di Amazon su internet ha cambiato la modalità in cui le persone percepiscono l’acquisto online. Prima che il gigante dei trasporti approdasse, infatti, le vendite di prodotti in rete (almeno in Italia) erano quasi esclusivamente relegate a siti per privati. La capillarità del servizio offerto dall’azienda americana (a livello di catalogo), la puntualità nelle spedizioni e la possibilità di fare reso senza costi anche dopo 30 giorni, sono state le carte vincenti.
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Il predominio del colosso americano è tale che ha permesso all’azienda di diversificare il servizio al punto di essere onnicomprensivo. Piano piano si sono aggiunte le linee di vestiario, quelle di intimo e oggettistica, fino ad arrivare al servizio di spesa online (senza contare i servizi stile Spotify e Netflix, presto anche quello di gaming). La possibilità di acquistare anche beni di prima necessità sullo store, ha di certo catalizzato l’attenzione dei clienti abituali, i quali, specie in un periodo come questo, l’hanno visto come un’opportunità per avere prodotti senza dover uscire di casa e fare fila ai supermercati.
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Lidl sfida Amazon: in arrivo un nuovo servizio di digital delivery in Europa
Per evitare che Amazon fagociti tutto il mercato online, il gruppo Schwarz, che tra le varie proprietà ha anche la catena di supermercati Lidl, ha deciso di aprire un servizio di digital delivery concorrente. Il progetto, a quanto pare, era in cantiere già da tempo, ma proprio l’emergenza Covid-19, ha portato l’azienda a velocizzare il lancio.
Lo scorso 1 maggio è stato concluso l’acquisto della Camao IDC, società specializzata in software. Grazie all’accordo concluso ci sono adesso 70 specialisti del cloud che si occuperanno della digitalizzazione del catalogo e del marketing dell’azienda in rete. Il servizio cloud era stato già annunciato ad inizio anno e doveva partire in Uk entro la metà del 2020. Adesso si pensa che il servizio possa essere esteso anche al resto d’Europa entro la fine dell’anno.