La Germania lamenta da tempo il problema dell’immigrazione secondaria e secondo quanto rivelato da Repubblica avrebbe trovato un cavillo per risolverla, rimandando i profughi in Italia.
L’Immigrazione è stato spesso una tematica che ha portato allo scontro le varie nazioni europee, specie nel periodo in cui il ministro dell’Interno era Matteo Salvini. Si pensa che l’accoglienza dei migranti sia soprattutto una problematica italiana, ma la verità è che nella maggior parte dei casi i migranti giungono nel nostro Paese per poi trasferirsi in Francia, Germania o Inghilterra (o negli altri Paesi europei).
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Tale fenomeno è conosciuto come migrazione secondaria e le nazioni europee che ne sono maggiormente interessate cercano un escamotage per ridurlo. Un tentativo è stato quello di richiedere l’abolizione di Shenghen, ipotesi a cui l’Unione Europea ha messo il veto. Per gestire la migrazione secondaria, sono stati firmati i trattati di Dublino, nei quali si prevede che i migranti applichino la richiesta di permesso di soggiorno nel primo Paese ospitante. C’è anche la possibilità, una volta giunti in un’altra nazione, di appellarsi contro il respingimento. Se l’appello va in porto o decorrono sei mesi da quando sono giunti nella seconda nazione, i migranti possono fare richiesta d’asilo nel Paese in cui si trovano.
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La Germania cerca di sfruttare i Covid per rimandare i profughi in Italia?
Secondo quanto scritto da ‘Repubblica‘, in questi giorni il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer avrebbe studiato un piano per volgere a proprio favore la crisi sanitaria ed il conseguente blocco delle frontiere. A causa del Coronavirus, infatti, i voli ed in generale i trasferimenti tra i vari Paesi sono bloccati, ciò fa sì che i respingimenti in questo periodo non si potevano effettuare e che dunque molti migranti potrebbero fare richiesta d’asilo in Germania.
A quanto pare Seehofeer avrebbe mandato ai migranti delle lettere in cui spiegava che a causa del Coronavirus i trattati di Dublino sono sospesi e quindi i ricorsi sul respingimento non validi. Sempre secondo quanto riferito dal quotidiano, la notizia ha generato una riposta piccata da parte di varie Ong e anche del governo Italiano. La ministra Lamorgese ha spiegato che i trattati rimangono validi e che lo stesso vale per Roma. Tale posizione è stata supportata dalla Commissione UE, che ha giudicato “Illegale” la sospensione unilaterale dei trattati.