Nuovo picco di contagi in Corea del Sud: confermati 133 casi la maggior parte dei quali sono molto giovani. C’è una precisa ragione
La Corea del Sud deve fare i conti con una seconda ondata di contagi di coronavirus, con una spiazzante novità rispetto a quanto accaduto nella prima fase dell’epidemia. La prima ondata dei contagi è stata contenuta faticosamente dalle autorità di Seul che però ora si trovano dinnanzi ad una nuova emergenza con la particolarità che ad essere colpiti maggiormente, anzichè gli anziani, sarebbero i giovani e ci sarebbe una spiegazione. Il motivo della differente fascia di età colpita dalla serie di contagi sarebbe da ricercare nella decisione delle autorità di riaprire, nel distretto di Itaewon considerato il cuore della movida del Paese, i locali e le discoteche. Migliaia di giovani sarebbero tornati qui a trascorrere le serate all’insegna del divertimento ma così sarebbero nuovamente partiti i contagi portando alla formazione di nuovi focolai.
82 casi riguardano persone che sono state nei locali di Itaweon
Ad oggi le autorità sanitarie hanno confermato 133 nuovi casi, che fanno seguito all’allentamento delle misure di sicurezza stabilite alla fine del mese di aprile in seguito al crollo dei contagi. Di questi 73 sono nella capitale, come riportato dall’agenzia Yonhap. Inoltre, questo è il dato più allarmante, 82 dei 133 casi rilevati riguardano persone che sono state nel quartiere di Itaweon, come confermato dai dati diffusi dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kcdc). Il 75% dei nuovi contagiati sono persone molto giovani.