E’ allarme legionella.
Dopo il coronavirus, il rischio è legato alla possibile diffusione dei batteri potenzialmente letali della Legionella, presenti naturalmente nei sistemi idrici.
Batteri che causano la malattia del legionario, una polmonite atipica potenzialmente fatale (se non trattata tempestivamente).
A causa della chiusura prolungata di negozi, uffici ed esercizi commerciali, il rischio che i batteri in questione si moltiplichino è molto importante.
Per questo motivo l’agenzia Public Health England (PHE – collegata al Dipartimento della sanità e dell’assistenza sociale nel Regno Unito) ha pubblicato una guida per combattere questo rischio.
Innanzitutto viene consigliato un “risciacquo regolare” del sistema idrico: in tal senso è fondamentale tirare sempre lo sciacquone.
Ma l’allarme non è stato diramato solamente dalla PHE, ma anche dall’Istituto Superiore della Sanità:
“la chiusura di edifici o parti di essi, il loro uso limitato o l’adeguamento/costruzione di edifici per ospitare malati o contatti di casi in quarantena conseguente alla pandemia COVID-19, se non gestita in modo adeguato, può aumentare il rischio di crescita di Legionella negli impianti idrici e nei dispositivi associati. Alcuni autori hanno evidenziato che il 20% dei pazienti COVID-19 avevano presumibilmente contratto una co-infezione da Legionella pneumophila avendo un titolo di anticorpi specifici IgM anti-Legionella positivo”.
I batteri della Legionella causano la legionellosi, una infezione che colpisce l’apparato respiratorio e che si può manifestare con la succitata polmonite atipica (in tal senso, vi rimandiamo alla pagina di Wikipedia dedicata, che spiega al meglio l’infezione).
Per evitare l’infezione, l’ISS ha diramato una apposita guida – dedicata alle strutture rimaste chiuse per più di un mese.
Nelle strutture in questione è necessario:
– Verificare la corretta circolazione dell’acqua calda (la temperatura non deve essere inferiore ai 60° all’interno del boiler e raggiungere un valore non inferiore a 50° dopo un minuto dall’apertura il terminale; la temperatura dell’acqua fredda non deve invece superare i 20°C).
– Disinfettare con con cloro le cassette di scarico per WC e gli orinatoi.
– Assicurarsi che i serbatoi dell’acqua potabile contengano cloro residuo libero (valore consigliato di 0,2 mg/l – concentrazioni più elevate favoriscono la proliferazione del batterio).