Un medico del San Raffaele ha confidato che lui ed alcuni colleghi prendono la Clorochina in reparto per testare la sua efficacia preventiva.
Sono numerosi gli studi avviati in Italia e nel mondo per verificare la validità dei farmaci nel contrasto del Coronavirus. Tra questi, uno dei più discussi è la Clorochina, i cui effetti però sembrano non servire quando la malattia è già in corso. Studi recenti hanno dimostrato infatti che i pazienti che sono positivi ma non hanno ancora sviluppato sintomi gravi traggono giovamento dalla somministrazione del farmaco, mentre lo stesso non può dirsi nelle fasi acute.
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Attualmente ci sono in corso dei test clinici ed i medici ospedalieri e di famiglia possono prescrivere la Clorochina per i pazienti con forme meno gravi di Covid-19 e per quelli che non hanno bisogno di un ricovero in ospedale (ecco qui la lista dei farmaci utilizzati per le cure). Ad attirare l’attenzione di media e opinione pubblica sul farmaco sono state le dichiarazioni di Trump a riguardo. Il presidente Usa, infatti, ha dichiarato di prendere la clorichina per prevenire il contagio da Covid-19.
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I medici del San Raffaele testano l’efficacia della Clorochina
Di recente Lorenzo Dagna, primario di immunologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ha rivelato a Repubblica di prendere il farmaco a scopo preventivo: “Lo studio vero e proprio, autorizzato dall’ Agenzia italiana del farmaco, è partito da poco. Ma molti da noi in corsia, incluso il sottoscritto, la usano da tempo”. L’immunologo conferma che la clorochina non è efficace nel caso di malattia avanzata, ma potrebbe proteggere dalla contrazione o da sintomi gravi.
Non tutti, però, possono assumere questo farmaco, motivo per cui la prescrizione è necessaria: “Può provocare disturbi del ritmo cardiaco alle persone con la cosiddetta sindrome del Qt lungo, che può essere diagnosticata con un elettrocardiogramma”. Dagna poi ne sconsiglia la prescrizione a tappeto o l’uso home made: “La clorochina è un farmaco sicuro e potenzialmente efficace, ma questo non vuol dire che possa essere data a tappeto. Problemi anche piccoli diventerebbero seri, se dall’ oggi al domani l’ assunzione si estendesse a milioni di persone. Negli Usa c’ è stato per esempio un aumento di intossicazioni perché alcuni, non trovando le pasticche in farmacia, hanno pensato di ricorrere ai preparati per l’ acqua degli acquari”.