Le missioni spaziali rischiano di provocare pandemie extraterresti? La Nasa studia nuove misure di sicurezza

Nasa prende provvedimenti per evitare pandemie dallo spazio-min

La Nasa adotta misure per impedire eventuali pandemie provocate da virus provenienti dallo spazio. La motivazione è un prelievo del Rover marziano, che potrebbe contenere virus.

La nota agenzia USA si sta dedicando all’adozione di misure di sicurezza atte ad impedire di contagiare la terra, con virus provenienti dalle varie missioni nello spazio. La precauzione è stata adottata dopo che un Rover ha raccolto campioni su Marte. Questi prelievi potrebbero contenere virus extraterrestri.

L’impegno della Nasa è quello di maneggiare i campioni mantenendo un alto livello di attenzione e cura, per evitare di scatenare una pandemia extraterrestre sul nostro pianeta. Il Daily Star riporta le parole di uno scienziato della Nasa che afferma come i prelievi marziani saranno “messi in quarantena e trattati come se fossero il virus Ebola fino a prova sicura”.

Le misure di sicurezza ci sono sempre state, ora migliorano

Ci si aspetta che anche altre agenzie dedite a missioni spaziali adottino misure di sicurezza simili. Un trattato del 1967 riguardante lo spazio esterno, imponeva a tutte le agenzie impegnate nelle missioni di adoperarsi per la sicurezza. Per la precisione si chiede di evitare che l’eventuale introduzione di materiale extraterrestre provochi “cambiamenti avversi nell’ambiente terrestre”.

Gli stessi astronauti in passato sono stati sottoposti a misure di quarantena al ritorno dalle missioni. Anche l’equipaggio dell’ Apollo 11 dovette trascorrere tre settimane in una camera di decontaminazione una volta tornati dalla luna. Da allora i protocolli sono stati rivisti e le misure di sicurezza migliorate. Basandosi su dei protocolli non vincolanti proposti dal COSPAR, un gruppo di ricerca globale, la NASA ha presentato le regole da adottarsi per il programma Artemis.