Si pensa ad un maxi election day per poter andare alle urne in tutti quei territori in cui sarebbe dovuto andare per eleggere consigli regionali o comunali ma che non si sono potuti esprimere a causa delle note contingenze sanitarie.
E così quest’oggi ha preso a circolare l’ipotesi di domenica 20 settembre.
E’ emersa questa data, a quanto si apprende, in seguito alla riunione a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia.
In una sola data, quindi, si svolgerebbe elezioni regionali, comunali e il referendum sul taglio dei parlamentari.
Election day, chi va al voto?
Ricordiamo come le elezioni regionali dovrebbe avvenire in Liguria, Veneto, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle d’Aosta, mentre per le comunali andranno alle urne gli elettori di 1.150 comuni, di cui 580 appartenenti a regioni a statuto ordinario e 570 a regioni a statuto speciale.
Tra i vari comuni che andranno alle urne, diciotto capoluogo di provincia (Agrigento, Andria, Aosta, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Enna, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Reggio Calabria, Trani, Trento e Venezia), di cui tre sono anche capoluogo di regione (Aosta, Trento e Venezia).
Non tutti però sono d’accordo con la scelta di un’unica data per l’election day.
Ad esempio il vicepresidente di Forza Italia Tajani:
Ma vi sembra giusto andare a votare il 20 settembre? Così si rallenta la ripresa e si danneggia il turismo, uno dei settori più colpiti dal #coronavirus. Ancora una volta si fa prevalere l’interesse del Palazzo su quello dei cittadini.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 26, 2020