Minacce di morte a Silvia Romano: la Procura chiede a Facebook l’accesso ai profili fake

indagini su profili fakeLa procura di Milano vuole andare fino in fondo in merito alle minacce di morte rivolte a Silvia Romano: individuati dieci profili fake. Si lavora per arrivare alle identità

Per le minacce sui social a Silvia Romano dopo il suo rientro in Italia potrebbero esserci conseguenze serie. La Procura di Milano ha infatti richiesto a Facebook di poter accedere alle identità dei profili dai quali tale minacce sono partite, nuovo passo dell’indagine che Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo, ha avviato nelle scorse settimane allo scopo di individuare gli autori delle frasi postate a mezzo social. Si ritiene infatti che dietro ai profili fake usati per le minacce rivolte alla volontaria 24enne possano esserci militanti di estrema destra. Ad oggi gli inquirenti avrebbero individuato una decina di profili falsi usati per inviare alla milanese rapita in Kenya e liberata dopo oltre 18 mesi di prigionia.

Estrema destra dietro i profili fasulli?

E nell’arco di un breve periodo di tempo, analizzando i dati contenuti in tali profili, la procura intende scovare l’identità degli autori di offese e pesanti minacce. Una quarantina i messaggi in esame, considerati tra i più pericolosi tra i moltissimi indirizzati alla giovane volontaria, che anche in virtù della sua conversione all’Islam ha scatenato gli hater. Chi si nasconde dietro a questi profili? Secondo il capo del pool antiterrorismo sarebbero minacce strettamente legate all’estrema destra, ipotesi già avanzata pochi giorni fa.