Omicidio efferato: corpo di un’ex poliziotta venezuelana trovato in 3 diverse borse

Corina aveva lasciato il suo Paese per lavorare come autista Uber in Messico. Il corpo della 29enne ex poliziotta è stato trovato in 3 borse.

Corina Yarinel Vargas Zambrano, 29enne venezuelana, era partita per la volta del Messico alla ricerca di una vita semplice e tranquilla. Il suo piano era quello di lavorare come autista Uber nella splendida località turistica di Cancun. Con un lavoro simile poteva conoscere tante persone e nel tempo libero godersi le meravigliose spiagge messicane, così come la vita notturna. Questo progetto era probabilmente temporaneo ed in futuro Corina avrebbe sicuramente portato avanti altri sogni, ma per il momento questa vita spensierata le andava bene.

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Una decisione, quella di lasciare il Venezuela, che aveva sorpreso amici, parenti e colleghi di lavoro. Corina, infatti, aveva completato con successo l’Unes (Università in cui ci si specializza per entrare nelle forze dell’ordine come detective) ed era già entrata far parte della polizia locale. I colleghi della scientifica la descrivono come una lottatrice e una lavoratrice diligente, meticolosa e professionale. La bravura nel lavoro era riconosciuta da tutti e motivo in più per ritenere sorprendente il suo addio.

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Nelle scorse ore il corpo di Corina è stato trovato per le strade di Cancun smembrato e riposto in tre differenti borse. Accanto alle borse c’era un messaggio del cartello messicano Jalisco sul quale si leggeva: “Questo è diretto a te, Jesus Alberto Capella Ibarra, che hai venduto il terreno di Quintana Roo al Cartello di Noreste… ci hai tradito st***zo”. Ibarra è il segretario di Stato per la pubblica sicurezza e questa minaccia segna la fine di una tregua durata a lungo nelle zone turistiche del Messico.

A spiegarlo è Francisco Rivas, osservatore dell’attività dei cartelli per l’Osservatorio cittadino del Messico. L’esperto spiega ai media: “Anni fa erano d’accordo che c’erano zone in cui non si doveva lottare perché era dannoso per gli affari”. Località turistiche come Cancun, infatti, sono piene di turisti e lo smercio della droga permette ai cartelli di fare molti guadagni. Rivas spiega che i nuovi cartelli non rispettano le zone franche: “I membri dei nuovi cartelli non rispettano le regole, qualcosa è cambiato. Sparano ai rivali in strada e gli omicidi vengono compiuti nelle località turistiche”.