Spagna, 90 braccianti senegalesi in difficoltà ora hanno una casa: tutto merito di Keita Baldé, l’ex calciatore della Lazio

© foto Instagram @keitabalde14

Keita Baldé, ex attaccante della Lazio di origini senegalesi, ha compiuto un atto di grande generosità e ha aiutato 90 sui connazionali. Grazie a lui, adesso, queste persone hanno una casa

Keita Baldé, ex attaccante della Lazio oggi in forze al Monaco, si è personalmente mobilitato per aiutare circa 200 braccianti senegalesi costretti a vivere senza un tetto sulla testa. Nei giorni scorsi diverse strutture alberghiere, in quel di Lleida (città spagnola ubicata in Catalogna), si erano rifiutate di far alloggiare queste persone nelle loro stanze, nonostante il calciatore si fosse offerto di coprire tutte le spese del caso. Il giovane, che ha preso la cuore la questione perché è nato in Catalogna ma le sue origini sono senegalesi, ha annunciato su Instagram di aver affittato una struttura in cui potranno trovare alloggio 90 di queste persone.

Keita Baldé aiuta 90 braccianti in difficoltà, affittata una struttura in cui potranno alloggiare

Mi sono offerto volontario per aiutarli, visto che non avevano proprio nulla e dormivano sui cartoni. Non sono qui per combattere una guerra morale, sociale, di razza o colore. Ho inviato il denaro necessario affinché abbiamo un tetto sotto cui dormire, da mangiare e vestiti puliti”.

Così Keita Baldé, ex attaccante venticinquenne della Lazio che oggi gioca in Bundesliga, ha annunciato- a mezzo Instagram– di essere riuscito a trovare un alloggio per 90 braccianti senegalesi che erano stati rifiutati da diversi albergatori di Lérida a causa del colore della loro pelle. Queste 90 persone dormiranno in una struttura che il calciatore ha affittato.

Keita Baldé aiuta 90 braccianti in difficoltà, il calciatore aveva denunciato questo caso di razzismo

Il problema riguardava 200 braccianti senegalesi costretti- dopo il rifiuto opposto dalle strutture ricettive- a dormire per strada, sui cartoni. Un caso di razzismo, a quanto pare, che il calciatore aveva denunciato spiegando cosa stesse accadendo nella città catalana:

“(…) Siamo in un sistema sgradevole e brutto, in cui affittare una casa o altro genera problemi per il colore della pelle o per il fatto di essere di un altro Paese. Non mi arrenderò e manterrò la mia promessa costi quel che costi! Vi chiedo un po’ di pazienza e forza. Abbiamo offerto di pagare in anticipo l’alloggio per 4 mesi ma la maggior parte di ostelli, hotel e alberghi si sono rifiutati per la provenienza delle persone. È un chiaro caso di razzismo”.

Maria Mento