Un’inchiesta del ‘Guardian’ accusa la Surgisphere di poca professionalità e di scarsa esperienza scientifica. Gli studi sull’utilizzo dell’idrossiclorochina avrebbero poca rilevanza scientifica.
Il quotidiano britannico ‘Guardian’ ha pubblicato un’inchiesta che mette in cattiva luce l’origine degli studi sull’idrossiclorochina, il farmaco usato come terapia contro l’artrite reumatoide. I dati raccolti dalla Surgisphere, una piccola azienda americana con base a Chicago, avrebbero poca rilevanza scientifica.
L’idrossiclorochina utilizzata contro il Covid 19 resta, quindi, al centro delle polemiche sanitarie. Nove giorni dopo la sospensione a causa di possibili rischi per il cuore, l’Oms ha deciso ieri sera di riabilitarlo. Il 22 maggio era stata denunciata una mortalità più alta e rischi collaterali gravi di aritmie cardiache sui pazienti trattati con idrossiclorochina. Ieri la marcia indietro e il mea culpa su quelle dichiarazioni. Mea culpa anche da parte del ‘The Lancet’.
Il giornale britannico ‘Guardian’ contro Surgisphere: “Azienda sconosciuta”
Questa l’accusa del ‘Guardian’: “L’Organizzazione mondiale della sanità e vari governi nazionali hanno modificato le loro politiche di risposta al Covid-19 e le terapie, quindi, sulla base di dati ‘imperfetti’ provenienti da una semisconosciuta azienda statunitense che si occupa di analisi sanitaria”.
Sono stati moltissimi in questo periodi gli scienziati, i medici e gli epidemiologi ad esprimere perplessità sulla serietà di Surgisphere.
L’inchiesta del giornale britannico ha evidenziato come molti dipendenti della Surgisphere abbiano pochissima esperienza scientifica. Uno dei dipendenti, indicato come caporedattore scientifico, sarebbe addirittura uno scrittore di fantascienza. Inoltre la dirigente marketing risulta essere una modella di riviste per adulti e hostess per congressi.