Su Twitter si sta limitando a rilanciare i post del suo sito MedicalFacts.
Ha deciso di prendersi una pausa anche dal presenzialismo televisivo (anche perché il programma di Fabio Fazio dove era ospite fisso per adesso non andrà più in onda).
Il virologo Roberto Burioni ottiene comunque nuovamente la ribalta, stavolta per un’inchiesta pubblicata dal sito de L’Espresso.
L’inchiesta – a firma di Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian – evidenzia come in questo periodo di difficoltà economiche diffuse il virologo abbia fornito consulenze, attraverso la società Lifenet, che sono state pagate cifre assolutamente considerevoli: si parla di cifre fino a 200mila euro per indicazioni anti-coronavirus fornite ad aziende come Gucci, Marella, Tim e Snam.
Tutto assolutamente legittimo ma – come sottolineato da Fittipaldi a ‘Radio Radio’: “E’ interessante capire come il Coronavirus è un dramma per molti e può essere fonte di guadagno per altri”.
Burioni nello specifico “è un consulente diretto, che non sa i servizi commerciali fino a quanto ammontano e – prosegue il giornalista autore dell’inchiesta – non mi ha voluto dire qual è il suo contratto con Lifenet”.
Venendo alle cifre complessive, Fittipaldi ha sottolineato: “Però facendo un rapido conto da quello che ha guadagnato Lifenet di Bedin, che è un ex amministratore delegato del San Raffaele dove lavora Burioni, insomma stiamo parlando di cifre che potrebbero avvicinarsi al milione di euro soltanto nell’ultimo mese, come contratti firmati”.
Burioni e le consulenze d’oro, la difesa del Giornale di Libero
Ma se i giornalisti dell’Espresso trovano interessante il fatto che il Coronavirus sia in qualche forma una forma di guadagno per qualcuno, per altri colleghi non è così.
Parliamo dei giornalisti de Il Giornale e di Libero Quotidiano.
Realtà che esprimono spesso posizioni molto simili e che anche stavolta lo fanno, per difendere Burioni.
E così Il Giornale scrive: “Ovviamente Burioni non si occupa della parte commerciale e del cash ma della consulenza strettamente scientifica. In pratica fa il suo lavoro: quello di fare scienza e di divulgare scienza. Pagando le tasse su quello che guadagna. Ma questo aspetto non piace, come se uno scienziato dovesse fare tutto come volontario, a titolo gratuito, anche per un’azienda”.
E Libero, dal canto suo: “Insomma, Burioni non ha fatto altro che fare il suo lavoro anche se a L’Espresso questo sembra non andare giù. Per non parlare del fatto che lo stesso Burioni è stato tra i primi a lanciare l’allarme sulla pandemia che stava prendendo piede”