Una gigantesca tigre che ha ucciso tre uomini è stata trasportata in uno zoo e passerà il resto della vita in una gabbia perché pericolosa per l’uomo.
Seguendo il proprio istinto predatorio una tigre ha percorso circa 450 chilometri dal Chandrapur sino al Palaspani, in India. Durante il tragitto, durato un paio di mesi, il gigantesco felino ha aggredito e brutalmente ucciso tre persone (l’ultima nel dicembre del 2018). All’epoca delle aggressioni la tigre è stata catturata e trasportata in un parco naturale, al fine di evitare che potesse continuare a predare nei pressi degli agglomerati urbani.
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Per oltre un anno la soluzione sembrava avesse funzionato, la tigre aveva evidentemente trovato una buona zona di caccia e non era più stata avvistata da nessun essere umano. Nel corso del 2020, però, il felino è tornato a farsi vedere nei pressi dei villaggi e dei paesi, terrorizzando la popolazione. Con il passare dei giorni il rischio che potesse uccidere qualcuno è diventato sempre più concreto e le autorità locali si sono viste costrette a catturare l’animale un’altra volta.
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Tigre catturata e posta in cattività: era pericolosa per l’uomo
Dopo averla addormentata con dei dardi tranquillanti nei pressi del parco nazionale di Kanha, la gigantesca fiera (un maschio di 5 anni dal peso di 180 chili) è stata portata nella regione di Van Vihar e sarà chiusa in una gabbia dello zoo locale per il resto della sua vita. Il direttore del parco naturale Kanha, ha spiegato il perché di quella decisione: “E’ stata catturata due volte, a distanza di 500 metri da una zona all’altra. Le abbiamo dato la chance di abituarsi ad un habitat naturale ma era attratta dai centri abitati. Probabilmente perché è nata nella zona di Chandrapur, dove ci sono numerosi centri abitati.
