Coronavirus, il virologo Francesco Broccolo: “La carica virale è più bassa, vediamo che c’è meno virus nei tamponi”

Il fatto che ci siano meno particelle di virus nei tamponi analizzati potrebbe essere dovuto all’uso intensivo delle mascherine. Sarebbe questa l’ipotesi del virologo Francesco Broccolo. 

L’uso delle mascherine potrebbe essere stato decisivo nel rallentamento del virus nel nostro Paese. Infatti, sono sempre di meno le particelle di virus nei tamponi analizzati.

Queste le parole del virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano: “Dopo l’utilizzo di massa delle mascherine è evidente che i contagi avvengano con dosi infettive più basse rispetto a gennaio e febbraio, quando l’uso di queste protezioni non era molto diffuso”.

Secondo l’esperto, comunque, il virus non si è indebolito o modificato: “L’evidenza clinica indica che ci sono meno casi gravi e meno casi urgenti, meno ricoveri nei pronto soccorso e meno nelle unità di terapia intensiva, ma su questa base non si può dire che il virus non c’è più, né che si è attenuato o adattato all’uomo. Non c’è infatti un solo lavoro scientifico che dica che virus si sia modificato e che abbia subito una mutazione che ne giustifichi un’attenuazione”.

Il virologo Francesco Broccolo: “Nei tamponi la carica virale è più bassa. C’è meno virus nei tamponi”

Broccolo ha continuato: “Vediamo che nei tamponi la carica virale è più bassa ed è più difficile isolare il virus, ma questo non significa che il virus sia cambiato: vediamo che c’è meno virus nei tamponi, ma il perché è da capire”.

Gli effetti iniziali devastanti del virus ora si sono attenuati grazie anche ad altri aspetti. Soprattutto perché ci si accorge prima della malattia e perché i medici di famiglia ora riescono a riconoscere prima il virus.