Bimbo viene ucciso da un ex soldato con un colpo di pistola il giorno del suo 4° compleanno

La festa di compleanno di un bimbo di 4 anni è finita in tragedia quando un ragazzo gli ha sparato un colpo di pistola a bruciapelo nel petto.

Domenica scorsa a Piabeta, piccola città brasiliana nei pressi di Rio de Janeiro, si stava tenendo un piccolo festeggiamento a tema “Hulk” per Enzo Dos Santos, bimbo che quel giorno compiva 4 anni. Il piccolo festeggiato era al settimo cielo poiché alla festa c’erano tutti i suoi amichetti ed i suoi parenti, inoltre aveva ricevuto anche dei bei regali e sembrava che nulla potesse rovinargli quel giorno.

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La situazione precipita quando la sorella maggiore giunge al party ed Enzo, insieme al fratello di 6 anni, si precipita di corsa per andarla ad abbracciare. Ad un tratto, infatti, si sente un colpo di pistola ed il bambino crolla a terra sanguinante. Un ragazzo, entrato nel locale poco prima, cerca di scappare, ma viene fermato dal padre del bambino. Gli altri invitati chiamano i soccorsi e la polizia. Enzo viene ricoverato in codice rosso, ma la stessa sera muore in ospedale. Il presunto colpevole, invece, è stato arrestato con l’accusa di omicidio.

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Bimbo ucciso il giorno del suo 4° compleanno: il colpevole sostiene sia stato un incidente

Il colpevole per la morte di Enzo è Pedro Pevidor, un ragazzo di 22 anni che ha da poco finito il servizio di leva obbligatoria nell’esercito. Il giovane ha dichiarato che il colpo di pistola è partito per sbaglio, poiché è caduto dopo aver aperto con foga la porta del locale. Tuttavia, data l’esperienza con le armi, la polizia ritiene sia strano che abbia dimenticato di mettere la sicura a quella che portava addosso. In ogni caso gli esami della balistica chiariranno se si è trattato di un colpo volontario o accidentale.

Chi non crede alla testimonianza di Pedro sono i genitori della vittima. Secondo quanto riportato dal ‘Mirror‘, il Padre ha dichiarato alla stampa locale: “Tutto è successo quando Enzo ed il fratello si sono messi a correre per andare ad abbracciare la sorella più grande appena giunta. Uno di quegli uomini gli ha sparato a bruciapelo. Mio figlio di 6 anni ha visto tutto. Lui sostiene che la pistola è caduta ed è partito il colpo. Il killer ha anche cercato di scappare con l’auto ma io l’ho fermato togliendo le chiavi e afferrando l’arma”.