Coronavirus e maternità surrogata, il caso dell’Ucraina: gli stranieri adesso possono prendere i loro bebè

Concluso il lockdown per il coronavirus, l’Ucraina ha concesso dei permessi speciali a quelle coppie i cui figli nati attraverso la maternità surrogata sono nati nei mesi scorsi.

Tra i tanti disagi causati dal lockdown, in Ucraina si è sommata l’impossibilità per i genitori stranieri che avevano scelto una madre surrogata nel Paese dell’est, di vedere i figli nati in quel periodo. Con i confini chiusi in tutto il mondo, infatti, i novelli genitori non si sono potuto spostare dalla loro nazione di appartenenza e si sono dovuti accontentare di vedere i neonati attraverso uno schermo.

Leggi anche ->Coronavirus, parla Piero Angela: “Il virus non è passato, ho perso un amico” – VIDEO

Con la curva epidemiologica in calo, il governo ucraino ha cominciato a lavorare per aprire dei corridoi che permettessero ai genitori di conoscere e portare a casa i bambini nati durante la fase di chiusura. Ad annunciare la splendida notizia è stata la commissaria dei diritti umani Ludmilla Denisova: “Ottantotto famiglie hanno già ricevuto questo speciale permesso e trentuno si trovano già in Ucraina”.

Leggi anche ->Royal Family news, Megan Markle e il principe Harry pensano alla maternità surrogata

La gioia dei genitori

Sul sito ‘Daily Sabah‘, vengono riportate le dichiarazioni di gioia di una coppia di sposi argentini: José Perez e Flavia Lavorino. I due sono partiti qualche giorno fa da Buenos Aires e dopo aver fatto scalo a Madrid sono finalmente giunti a Kiev. Insieme alle loro valigie ne hanno portata un’altra per il loro piccolo Manu, nato da soli 71 giorni, in cui c’erano dei cambi e una piccola maglietta dell’Independiente.

La neo mamma Flavia ha parlato in primo luogo della gioia indescrivibile che ha provato la prima volta che ha tenuto in braccio Manuel: “Ogni cosa è stata una lotta… Non trovo le parole adatte a descrivere quello che provo, c’è così tanta emozione”. Quindi si è soffermata sul motivo che li ha spinti a prendere una simile decisione: “Ogni anno è difficile, ma ogni anno si somma il dolore dell’anno precedente”, dice parlando della difficoltà ad avere figli: “Costa ancora di più mantenere aperta la speranza. Sei consumato fisicamente e psicologicamente, quindi l’ultimo anno era peggiore del primo”.

Maternità surrogata, il caso Ucraina

Il fatto che ci siano così tante richieste per la maternità surrogata in Ucraina dall’estero dipende da diversi fattori. In primo luogo la pratica non è permessa ancora in molte nazioni europee ed extraeuropee. All’interno dell’Unione Europea solamente la Grecia, il Belgio la Danimarca ed i Paesi Bassi hanno legalizzato l’utero in affitto. In territorio extra UE, Regno Unito, Russia, Bielorussa e Ucraina lo permettono, mentre fuori dall’Europa solamente Canada, Stati Uniti, Thailandia e India.

L’altro aspetto che rende appetibile la maternità surrogata in Ucraina è il costo. Se ad esempio negli Stati Uniti per ogni bambino la coppia deve pagare 100 mila euro, in Ucraina il costo varia dai 30 mila ai 50 mila euro. Una differenza notevole che rende la scelta decisamente semplice. Ai quesiti etici che la pratica già porta con sé, si aggiunge dunque quello riguardante il possibile sfruttamento della povertà. In una nazione in grossa crisi come l’Ucraina, potrebbe infatti essere più semplice convincere le donne a mettere a disposizione il proprio corpo per una simile pratica, per altro con un guadagno dal 50 al 70% inferiore a quello che avrebbero in alte zone del mondo.