
Elena Povelyaikina, 22 anni, potrebbe essere l’autrice di un duplice omicidio che è stato compiuto a Omsk, in Siberia. Secondo gli inquirenti la ragazza avrebbe aggredito sessualmente una delle vittime
Omsk (zona sud-occidentale della Siberia, Russia). La Polizia del luogo ha tratto in arresto la giovane Elena Povelyaikina (22 anni) con l’accusa di duplice omicidio ai danni di due uomini. La ragazza, che è figlia di un agricoltore, avrebbe aggredito sessualmente uno dei due per mezzo di una pala, prima di finirlo picchiandolo a morte. I gravissimi reati contestati alla 22enne si sarebbero consumati nell’agosto e nell’ottobre del 2019. Il Daily Star ci fornisce un resoconto su questo efferata pagina di cronaca nera estera.
Ragazza siberiana di 22 anni accusata di duplice omicidio, la prima vittima abusata con una pala prima della morte
Orrore a Omsk, cittadina russa che si trova in Siberia. Una ragazza di 22 anni di nome Elena Povelyakina è stata arrestata dalla Polizia perché accusata di aver ucciso due uomini e di aver stuprato uno dei due prima di commettere i duplici omicidi. La giovane è la figlia di un agricoltore e uno dei due omicidi sarebbe stato commesso nella sua tenuta.
Questi fatti delittuosi risalgono all’agosto del 2019. Pare che Elena Povelyakina si sia trovata a cacciare di casa un uomo ubriaco che si trovava nella sua abitazione e non voleva saperne di andarsene. La donna lo avrebbe picchiato e poi, munita di una pala, avrebbe commesso atti violenti di natura sessuale contro di lui, provocandone il decesso. Infine, una volta sopraggiunga la morte, l’assassina avrebbe trascinato il corpo e lo avrebbe gettato in strada, oltre la recinzione che circonda la proprietà della sua famiglia.
Ragazza siberiana di 22 anni accusata di duplice omicidio, un 31enne di nome Ivan aggredito a morte alla presenza di altre persone: è la seconda vittima
Secondo quanto riporta il Daily Star, la seconda vittima morta per mano della ragazza sarebbe un 31enne di nome Ivan. L’uomo si trovava a casa della donna per passare dei momenti in compagnia sua e di altri amici, che infatti sono stati testimoni dei fatti che hanno potato alla sua morte.
Il 31enne ha commesso un errore fatale, facendo arrabbiare la padrona di casa: avrebbe fatto dei commenti poco lusinghieri sul padre di Elena. La situazione sarebbe quindi degenerata in un’assurda violenza e, infine, in un brutale omicidio. La 22enne avrebbe picchiato a morte l’uomo, che si era intanto disteso su di un divano, provocandogli ferite che lo hanno ucciso nell’arco di meno di 24 ore. Una delle persone presenti al momento del pestaggio mortale ha dichiarato quanto segue:
“Quando picchiava Ivan, io e mia sorella la supplicavamo di non toccarlo. Ma avevamo paura di intervenire perché è molto forte. È rimaste in casa per un altro giorno. Non abbiamo chiamato un’ambulanza, abbiamo pensato che si sarebbe ripreso da solo. Ma la mattina dopo ha smesso di respirare“.
In quanto a Elena Povelyakina, la 22enne ha inizialmente confessato di aver commesso entrambi i delitti, per poi ritrattare in un secondo momento. La ragazza ha dichiarato di non essere responsabile delle loro morti in quanto il primo uomo sarebbe stato ucciso da un macchina che lo aveva investito mentre si trovava in strada. Il secondo, stando a questa versione dei fatti, sarebbe morto per insufficienza renale. Tesi, quelle dell’imputata, chiaramente smentite dagli esami autoptici effettuate sui cadaveri. Se condannata, potrebbe dover scontare 15 anni di carcere.
Maria Mento