Alcune partite della Serie A in chiaro?
L’ipotesi – che porterebbe l’Italia ad emulare la Germania (dove l’esperimento della Bundesliga in chiaro è terminato dopo poche giornate) – continua a circolare ma non tutti sono d’accordo.
E se Sky e la Lega Serie A, anche grazie all’intervento del ministro dello sport Spadafora, si erano praticamente accordate per trasmettere in diretta tv alcune partite su Tv8 – c’è chi non ci sta.
E’ Mediaset che ieri ha mandato alla Lega una lettera di diffida che al momento blocca l’ipotesi di consentire a tutti gli italiani – che hanno sofferto e soffrono enormi limitazioni causate dalla pandemia – di vedere il massimo campionato di calcio in chiaro.
Mediaset ha mandato la lettera di diffida giacché i diritti tv della Serie A in chiaro non sono mai stati inseriti nei bandi di vendita e se ora la Lega autorizzasse qualcuno alla trasmissione, dovrebbe tenere in considerazione anche le altre emittenti.
Il timore – razionalmente – è che match di campionato in chiaro (specie dopo una lunga assenza del calcio dai nostri palinsesti) possano ottenere importanti ascolti.
Per sblocca l’impasse ci sono due opzioni:
o viene indetto un bando d’asta per i diritti in chiaro
o il governo modifica l’attuale Legge Melandri.
Impossibile per questioni di tempistiche percorrere la prima strada.
Possibile percorrere la seconda, già a marzo Spadafora dichiarava: “Per quanto riguarda i diritti, ho proposto di mandare leggermente in differita e in chiaro le partite del massimo campionato trovando però solamente risposte e perplessità a livello economico da Lega e Sky. Proprio in tal senso, voglio presentare un disegno di legge per correggere la Legge Melandri. È come se tutto il mondo Serie A vivesse fuori dalle responsabilità”.
La Legge Melandri – tra le varie cose – specifica infatti:
“L’operatore della comunicazione assegnatario dei diritti audiovisivi non può subconcedere in licenza a terzi, in tutto o in parte, tali diritti, né cedere, in tutto o in parte, i contratti di licenza, né concludere accordi aventi effetti analoghi, salvo quanto previsto dall’articolo 19, comma”.
Ed essendo i diritti assegnati alle piattaforme a pagamento Sky e DAZN esse non possono sbuconcedere la licenza.
Sarà decisiva settimana prossima.