Vent’anni di prigione per una madre russa.
La madre dovrà scontare due decenni di carcere per aver venduto le sue due giovani figlie (per una cifra non resa nota) a un pedofilo – oltre ad aver assistito alla violenza, consumatasi all’interno di una macchina in un parcheggio deserto.
L’uomo – dal canto suo – è stato condannato a 22 anni di lavori forzati.
Le violenze si sono consumate nel 2012 e le bimbe – divenute ormai adolescenti – si sono coraggiosamente presentate dinnanzi ai servizi sociali per denunciare l’accaduto.
Al momento dell’accaduto le due ragazze avevano rispettivamente 7 e 8 anni.
Entrambi gli imputati (la madre e il pedofilo) sono stati condannati per stupro e atti sessuali violenti, aggravati dal fatto che le due fossero delle bambine e non potessero a maggior ragione difendersi.
Queste le dichiarazioni del comitato che ha condannato i due adulti (la madre – che ai tempi aveva 27 anni – e il pedofilo – oggi 53enne – condannato anche per ricatti di stampo sessuale ad una 14enne): “Tra novembre e dicembre 2012, le bimbe sono state messe in una macchina, dove l’uomo ha commesso atti sessuali in presenza della madre. I due hanno violato il normale sviluppo fisiologico, mentale e morale delle personalità delle ragazze”.