Un’attivista che in Cina si batte per i diritti degli animali ha scoperto che in un hotel stava per essere servita, agli ospiti, carne di gatto come pietanza. La vicenda raccontata dal Daily Star
Settecento gatti, assiepati in gabbie di metallo e tenuti in pessime condizioni fisiche, stavano per diventare il pranzo o la cena degli ospiti di un hotel economico che si trova a Linfen, nella regione cinese dello Shanxi. Lo ha scoperto Li, una signora che si batte per i diritti degli animali: non appena informata della cosa si è precipitata sul posto.
Ebbene, in seguito a quanto successo proprio a causa del Coronavirus, nel febbraio 2020 la Cina aveva vietato il commercio e il consumo di animali selvatici. Si pensa infatti che il salto del virus, da animale a uomo, possa essere avvenuto tramite animali come il pipistrello o il pangolino. Come ha riportato La Stampa, lo scorso aprile il Ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali aveva imbastito una proposta di legge per vietare il consumo di carne di cani e gatti. Insomma, gli animali di affezione non sarebbero più stati considerati alla stregua del bestiame.
A quanto pare, però, la pratica di mangiare carne di animali che in altre parti del mondo sono considerati domestici è ancora in auge e pare che solo due città abbiano effettivamente vietato questa pratica culinaria. La vicenda vista attraverso il racconto che ne ha fatto il Daily Star.
Attivista scopre gatti imprigionati per essere mangiati, l’intervento in un hotel di Linfen
Dalla regione cinese dello Shanxi ci giunge un video sconvolgente che ci racconta come ancora nel Paese sia diffusa la consuetudine di cibarsi della carne di animali domestici. Il video in questione arriva dalla città di Linfen ed è stato girato da un gruppo di attivisti che- su segnalazione- sono riusciti a salvare da morte certa settecento gatti. Di questi attivisti fa parte anche la signora Li, la donna la cui voce si sente emergere nella clip.
I gatti aspettavano di essere serviti, come pranzo o cena, agli ospiti di un hotel non di alta categoria che si trova a Linfen. I felini (circa settecento) se ne stavano rinchiusi in gabbie precedentemente usate per contenere polli, praticamente privati di ogni possibilità di muoversi, e piagnucolavano (probabilmente nel tentativo di chiedere aiuto o per fame). Si sospetta si possa trattare di animali rubati, o illegalmente trafficati, e sarebbero dovuti finire al macello.
Attivista scopre gatti imprigionati per essere mangiati, la denuncia su Weibo
L’intervento della Polizia locale, sollecitata dalla condivisione online del video (pubblicato da “Linfen Smal Animal Rescue” su Weibo) ha messo la parola fine a questa vicenda. Un lieto fine, sia per i piccoli sia per gli amanti degli animali.
Ora, naturalmente, si indaga sulla provenienza degli animali. Intanto, i veterinari se ne stanno occupando: oltre a rifocillarli e a dar loro acqua, i medici si stanno adoperando per cercare di capire le loro condizioni di salute. Il prossimo step prevede la vaccinazione per tutti gli animali salvati.
Maria Mento