Grande paura per le tensioni internazionali: uccisi tre soldati indiani sulla linea di confine con la Cina

Tre soldati indiani hanno perso la vita in uno scontro a fuoco nella valle di Galwan in Ladakh ad opera della Cina

Un colonnello dell’esercito indiano assieme a due soldati hanno perso la vita durante un conflitto a fuoco con la Cina. Altri funzionari militari sono riusciti a mettersi in salvo arrampicandosi al confine, nel timore che potesse crescere un’escalation militare.

La crisi sino-indiana per la contesa dei confini

Cina e India sono attualmente protagonisti di una disputa territoriale su alcune aree confinanti fra le due regioni, conflitto che ha avuto inizio nell’ottobre del 1962. Nonostante il tentativo, da parte dei due Paesi, di giungere ad un accordo sull’area contesa anche tentando di percorrere la via della collaborazione commerciale, questa strategia non si è rivelata sufficiente per tenere a freno lo stato di estrema tensione sulle aree geografiche del confine. A maggio di quest’anno entrambe le truppe si sono scontrate nello stato indiano orientale del Sikkim e nella regione di Galwan, nell’Himalaya Occidentale.

Attacchi offensivi o semplice attività di controllo?

La presenza di militari indiani è interamente localizzata in India e finalizzata ad un’attività di monitoraggio e pattugliamento, ma non di tipo offensivo, secondo quanto riferito lo scorso mese dal portavoce del ministero degli Esteri, Anurag Srivastava, per il quale è stata la controparte cinese che ha deciso di intraprendere attività volta all’interferenza di tali attività di pattugliamento, aggiungendo che Nuova Delhi ha tentato la risoluzione del conflitto non solo in senso militare ma anche percorrendo la via della risoluzione delle controversie attraverso colloqui diplomatici. L’unico commento pervenuto dalla parte cinese del conflitto è stato quello di accusare i militari indiani di aver valicato i confini con l’obiettivo di effettuare attacchi di natura provocatoria che hanno condotto a gravi conflitti fisici nelle zone interessate. I media indiani e quelli cinesi riportano inevitabilmente notizie che potrebbero essere definite “di parte”, ma quel che è certo è che entrambi gli eserciti hanno aumentato il numero delle truppe nella regione interessata.

La Cina non ha reagito bene alla costruzione di infrastrutture nell’area contesa

Secondo quanto riportato dai media locali, la Cina non ha reagito bene alla costruzione di alcune strade e piste di atterraggio da parte dell’India nella regione contesa ed oggetto dell’annoso conflitto. L’India ha affermato a riguardo che la loro intenzione è unicamente quella di migliorare i collegamenti nella Regione, attualmente inesistenti. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha aggiunto a riguardo che entro il 2022 mira alla costruzione di 66 strade strategiche lungo il confine con la Cina.

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