Cento parlamentari hanno scritto al Presidente del Consiglio per sensibilizzare sulla legalizzazione della cannabis, un business che porta con sé un potenziale economico da ben 10 miliardi di euro
Dopo un periodo di politiche repressive sull’utilizzo della cannabis, anche legale, voluta dall’ex ministro dell’interno Matteo Salvini, il dibattito sulla legalizzazione della cannabis torna nuovamente in auge nella politica italiana.
Cento parlamentari per la legalizzazione della cannabis
Sono cento i parlamentari che hanno deciso di scrivere direttamente a Giuseppe Conte, con il fine di sensibilizzare il Presidente a riportare il dibattito sulla legalizzazione della cannabis durante gli Stati Generali. I cento parlamentari, in buona parte del Movimento Cinque Stelle ma anche della maggioranza, pongono in evidenza come, effettivamente, le politiche di stampo repressivo siano state del tutto fallimentari, andando a favorire il mercato nero della criminalità.
Un potenziale da 10 miliardi, ma non solo
La regolamentazione dell’utilizzo della cannabis si stima che possa portare un introito nelle casse dello Stato di circa 10 miliardi di euro, di cui almeno 2 derivanti dai potenziali risparmi che deriverebbero dalla mancata applicazione della normativa di tipo repressivo e 8 di gettito fiscale. Inoltre, un altro aspetto che dovrebbe assolutamente essere preso in considerazione, come ha espresso in un suo studio il Professor Marco Rossi dell’Università della Sapienza, è quello inerente l’enorme quantitativo di denaro pubblico che potrebbe essere risparmiato con la diminuzione dei reati in materia, ma non solo: il lavoro dei tribunali e del sistema penitenziario ne risulterebbe alleggerito. Da considerare anche l’aspetto legato alla sfera criminologica: sono tantissimi gli adolescenti che, per reperire la cannabis, finisco ad essere inglobati in una spirale di criminalità che potenzialmente potrebbe fortemente danneggiare il loro percorso di crescita adolescenziale. La regolamentazione avrebbe quindi ovviamente ad incidere in maniera importante sui business locali della criminalità organizzata.
Un duro colpo questo alle politiche messe in moto dal leader della Lega Matteo Salvini, che durante il suo mandato cercò in ogni modo di chiudere tutti gli esercizi autorizzati nella vendita di “cannabis light”, ovvero legale. Ma qui non si tratta solo di politica: a beneficiarne potrebbero essere tantissimi malati, primi fra tutti quelli di SLA, come dimostrato da numerosissimi studi effettuati sui pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica, i quali hanno beneficiato di enormi miglioramenti e aiuti nell’affrontare la terribile sintomatologia spastica che li affligge.
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