Un missionario americano ha violentato le bambine dell’orfanotrofio da lui costruito con la complicità della moglie che ha fornito loro impianti contraccettivi
Una storia macabra e sconcertante che giunge dal Kenya, dove Gregory Hayes Dow e sua moglie Mary Rose Dow svolgevano attività di volontariato. Ma dietro le finte nobili gesta del volontariato si è nascosta, per anni, una terribile vicenda di abusi sessuali perpetrati a danno di ragazze giovanissime residenti dell’orfanotrofio che la terribile coppia aveva fatto costruire.
Dalla costruzione dell’orfanotrofio agli abusi
La vicenda ha inizio nel 2008, quando Gregory e sua moglie sono giunti in Kenya per costruire un orfanotrofio. Una storia all’apparenza come tante, fino a quando nel 2017 una ragazza di 12 anni e una di 13 hanno presentato alla polizia keniota una denuncia per molestie sessuali. Da lì scatta l’indagine: gli investigatori, a seguito della denuncia, si recarono immediatamente presso l’orfanotrofio, nel quale però la coppia non era presente. All’incirca due settimane dopo, la polizia ha emesso un mandato di cattura per Gregory Dow, che nel frattempo era fuggito per rifugiarsi presso lo stato di New York. Nel 2019 l’uomo è stato arrestato e posto in custodia federale per il timore che potesse fuggire.
La moglie complice delle violenze fornì contraccettivi alle vittime
Secondo quanto riportato dai pubblici ministeri, Dow avrebbe aggredito quattro ragazze tra il 2013 e il 2017. Stando ai documenti processuali gli abusi ebbero inizio quando le quattro giovani ragazze avevano due di loro 11 anni, l’altra 12 ed una 13. Ma Dow non ha agito da solo in quegli anni bui: la moglie Mary Rose ha condotto le quattro ragazze in una clinica in Kenya per far impiantare dispositivi di controllo delle gravidanze. L’avvocato della difesa, Timothy Stengel, a riguardo ha affermato “è stato in grado di perpetrare questi crimini senza timore che l’abuso si traducesse in gravidanza“. L’avvocato americano ha inoltre aggiunto che, durante le violenze, forniva oggetti di valore alle vittime, come ad esempio telefoni cellulari. Molto probabilmente un modo per comprare l’omertà e il silenzio delle giovani ragazze. Inoltre, da quanto è emerso dalla indagini, l’uomo era stato condannato nel 1996 per aver tentato di abusare sessualmente di un’adolescente.
La moglie di Dow è stata condannata, nel 2019, ad un anno di reclusione in un carcere in Kenya o, in alternativa, a pagare una multa di 500 dollari per aver aiutato il marito, con l’aggravante della crudeltà. Nonostante tutto Gregory Dow ha continuato a professarsi innocente, affermando che un ex dipendente dispettoso avrebbe convinto alcune delle ragazze a mentire sugli abusi, creando una storia ad hoc per incastrarlo.
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