A 78 anni se ne va un altro pezzo della Grande Inter, quella che vinceva tutto in Europa e nel mondo.
Da giorni ricoverato in ospedale, muore Mario Corso – fantasista mancino del club nerazzurro.
Nato a Verona nell’agosto del 1941, del club meneghino fu vera e propria bandiera – dispuntando in 16 stagioni (tra il 1957 e il 1973) 413 partite, condite da 75 gol.
Verrà ricordato, oltre che per i trionfi, per un piede mancino educatissimo – con cui inventò un gesto a tutt’oggi viene ricordato dai meno giovani: la “foglia morta”.
Si trattava di un modo di battere le punizioni che può ricordare in qualche modo la c.d. “maledetta”: un calcio capace di superare la barriera ed infilarsi giusto sotto la traversa.
Per lui, oltre agli anni in nerazzurro, anche 26 apparizioni con la maglia del Genoa.
Ha anche allenato – sia pur con risultati peggiori – guidando nel corso della sua carriera Lecce, Catanzaro, Inter, Mantova, Barletta e Verona.
L’Inter ha voluto ricordare Mario Corso così:
É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile #FCIM pic.twitter.com/AqD47xWNtX
— Inter (@Inter) June 20, 2020