Matteo Salvini a La Repubblica fa autocritica ma si conferma leader della Lega: “Lavoro a un progetto per l’Italia dei prossimi 30 anni”

salvini sondaggi

Lunga intervista a La Repubblica per il leader della Lega Matteo Salvini.

Un Salvini che ha fatto autocritica e che ha ammesso di aver fatto parecchi errori: “certo, ne faccio anche dieci al giorno, ne commetto come tutti quelli che compiono delle scelte. Ma resto alla guida del partito che secondo l’ultimo sondaggio Swg ha 8 punti di vantaggio sul Pd”.

Resta alla guida del partito nonostante un Luca Zaia forte nei sondaggi ma che “preferisce restare in Veneto, portare a compimento la sua missione e la riforma autonomista. Gli avevo chiesto già nel 2018 di entrare in squadra, non ha accettato. Tra cinque anni, Luca sarà una risorsa”.

Sondaggi che invece hanno visto un decremento di consensi per la Lega e per lo stesso Salvini.

Un calo dovuto al lockdown: “la Lega è l’unico movimento politico che vive in mezzo alla gente. Il Pd come il M5s non esistono più, non hanno una sede. E se chiudi le piazze e le fabbriche per tre mesi, alla Lega togli lo spazio vitale. Non a caso dal 4 giugno sono di nuovo in giro e ho fatto 50 incontri. Si respira già un’aria diversa”.

Intanto, nell’ombra, Salvini sta lavorando “a un progetto di governo. Stavolta saremo pronti e strutturati. Sto incontrando in via riservata ambasciatori, imprenditori, sindacalisti, perfino uomini di Chiesa. Lavoro a un progetto per l’Italia dei prossimi 30 anni“.

Coronavirus - monito di Mattarella

E se intanto Salvini pensa alle elezioni del prossimo Presidente della Repubblica (previste per il 2022), l’ex vicepremier ha espresso la propria “solidarietà al presidente in carica: a dir poco ineleganti i giochetti del Pd che pensa già al suo successore. Ho molto apprezzato le dichiarazioni del presidente Mattarella di venerdì, il suo richiamo etico sulla magistratura e il Csm. Problema che, sia chiaro, non si risolverà con l’espulsione di Luca Palamara dall’Anm”.

Salvini è tornato quindi sulla necessità di elezioni politiche in autunno (per la necessità “di far ripartire l’economia paralizzata dalle divergenze Pd-5S”).

E sulle Regionali già certe, nessun dubbio che un accordo tra le forze politiche di centrodestra si troverà: “Sto lavorando personalmente a un’intesa complessiva. E da leader del primo partito e della coalizione sono pronto a fare un passo indietro, se sarà necessario”.